Regno d’Italia: Umberto II di Savoia venne in Valsusa per salire all’Assietta

VALSUSA – Quando il Principe di Piemonte Umberto di Savoia venne in Valsusa per salire all’Assietta. Era il 1940 quando di fronte alla “folla oceanica” di Piazza Venezia a Roma, Benito Mussolini pronunciava il 10 giugno il suo discorso dalle conseguenze più tragiche. Annunciando l’avvenuta dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna. La battaglia sulle Alpi Occidentali fu il primo importante scontro sostenuto dall’Italia nella seconda guerra mondiale. La responsabilità di parte della frontiera era affidata al Gruppo Armate Ovest del Regio Esercito al comando del Principe di Piemonte Umberto.

Composto dalla 1°e dalla 4°Armata, sei corpi di Armata e 22 divisioni, 300 mila uomini che fronteggiavano forze nemiche inferiori numericamente ma avvantaggiante dal teatro delle operazioni. La conca di Cesana e il Forte dello Chaberton rientravano nel settore del 4° Corpo d’Armata articolato a sua volta in due Divisioni di fanteria. La Sforzesca schierata a sbarramento del valico del Monginevro.

granatieri

Granatieri

CONTRO LA FRANCIA

A queste si contrapponeva – da parte francese – l’Armée des Alpes, asserragliata nella cosiddetta Maginot delle Alpi. Dieci giorni dopo l’entrata in guerra in guerra si ebbe una manovra militare che durò tre giorni, dal 21 al 24 giugno e portò alla presa di Mentone. La Divisione Granatieri di Sardegna, ammassata nell’Alta Valle Stura, faceva parte delle grandi unità italiane schierate per le operazioni alla frontiera occidentale. L’armistizio a Villa Incisa del 24 giugno con la Francia sopraggiunse però prima che l’unità fosse impiegata.

IL PRINCIPE ALL’ASSIETTA

All’entrata in vigore dell’armistizio tra Francia e Italia, il principe dovette lasciare il Piemonte. Il 19 luglio, prima di partire, Umberto di Savoia sale ancora una volta all’Assietta. Per sancire in modo altamente simbolico, celebrando la vittoria sabauda nella battaglia del 19 luglio 1747, l’attaccamento per la Valle di Susa. Riporta il giornale La Valsusa. “Ecco il Principe. Scattano le armi irte ed allineate, risuonano secchi i comandi per rendere gli onori. Le fatidiche insegne vengono portate attorno al cippo e dalla massa solenne s’innalza nel cielo l’inno del fiero esercito sardo.

La cerimonia austera è al termine, il Principe innalza il saluto al Re, e vibra nel fragile cielo delle Alpi la risposta piena. Sempre accompagnato dal Duca di Pistoia, il principe Umberto ora discende per i sentieri del colle e, alto nella cerchia delle Alpi, vibra il palpito di devozione alla dinastia. Sono turisti, sono valligiani, sono Granatieri in congedo, che verso il Principe manifestano il loro cuore fedelissimo. Al campeggio dei Granatieri il Principe e le autorità consumano con gli anziani e i gloriosi combattenti un rancio frugale. Poi, sempre in un’atmosfera festosa, il Principe parte“.

Il GRANATIERE UMBERTO DI SAVOIA

Umberto di Savoia inizia la carriera militare il 15 settembre1921, giorno del suo 17° compleanno, vestendo l’uniforme del Collegio Militare di Roma nel prestare giuramento, per il suo ingresso nel Regio Esercito, sulla tolda dell’incrociatore “Ferruccio” ancorato nella rada di Tripoli. Il 1° dicembre 1921 viene iscritto al corso Allievi Ufficiali (Arma di fanteria) dell’Accademia di Modena, ma nel frattempo viene assegnato come Soldato di truppa “per volere di S.M. il Re”, al 1°reggimento “Granatieri di Sardegna”. Il 1° marzo 1922 Umberto bagna i galloni da Caporale coi commilitoni del 1° col tradizionale brindisi di vermouth dalla gavetta. Ormai Sergente, il Principe festeggia il suo 18° compleanno ancora sull’incrociatore “Ferruccio” stavolta ad Amsterdam, in compagnia dei Cadetti dell’Accademia Navale di Livorno: e nell’occasione gli viene notificata la nomina a Sottotenente dei Granatieri.

IL FUTURO RE

Da dicembre 1922 Umberto inizia il servizio da Ufficiale nella caserma “Umberto I” in Roma. Nel dicembre 1923 è trasferito al 2°reggimento. Granatieri ed assegnato alla 12^ compagnia armi pesanti. Nel giugno 1925 supera gli esami finali all’Accademia di Modena diventando Tenente dei Granatieri; nel settembre, compiuti i 21 anni, entra di diritto al Senato. Poi nel novembre 1925, ormai Capitano, lascia i Granatieri abbracciandone in lacrime la Bandiera e viene trasferito al 91°reggimento Fanteria (Brigata Basilicata) di stanza alla caserma “Monte Grappa” in Torino. Ma non dimentica i suoi Granatieri: all’inizio degli anni trenta è il Presidente dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, allora denominata “2^ Brigata Granatieri di Sardegna”.

Ciò rafforza il sentimento di “spirito di corpo” che ha sempre legato Umberto II ai Granatieri. Saranno infatti questi fedeli soldati, insieme ai Corazzieri, a rendere l’ultimo saluto nel cortile d’onore del Quirinale al Re Umberto in partenza per l’esilio a seguito del Referendum del 1946.

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REGNO D’ITALIA

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