A Sant’Ambrogio la festa di San Giovanni Vincenzo con il vescovo Boccardo

S.AMBROGIO – Si è svolta a Sant’Ambrogio la festa patronale di San Giovanni Vincenzo. Sabato 17 un concerto di alto livello ha deliziato i presenti nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Vincenzo del Coro Divento canto e Corale polifonica di Sommariva Bosco. Eccoci a domenica quando  c’è stata l’investitura dell’Abbà Franco Oria e il corteo per le vie del paese seguito, poi la Messa Solenne e dalla processione con le reliquie del Santo Patrono.  Quindi a celebrare la funzione il vescovo di Norcia monsignor Renato Boccardo, santambrogese d’origine, accompagnata dalla Filarmonica di Sant’Ambrogio.

FRANCO ORIA

Presenti alla manifestazione il sindaco Dario Fracchia, l’assessore Antonella Falchero, il Luogotenente Giuseppe Minutolo e il capo della Polizia Locale. Nel pomeriggio, c’è stata la benedizione eucaristica in Chiesa e, all’esterno, e il discorso dell’Abbà, in piazza San Giovanni Vincenzo e il tradizionale ballo in piazza Abbadia. Quindi buona la presenza di bancarelle, stand ed associazioni presenti nelle vie del paese e presentarsi e proporre i prodotti del territorio e della gastronomia valsusina. Quindi va dunque in archivio a Sant’Ambrogio la festa patronale di San Giovanni Vincenzo.

SAN GIOVANNI VINCENZO

Nacque a Besate  intorno all’anno 955. Poi come risulta dagli esami medici effettuati nell’anno 2000. Durante la ricognizione delle reliquie che hanno evidenziato un’età di circa 45 anni. Quindi discepolo di Romualdo di Camaldoli fu nominato 57º arcivescovo di Ravenna sotto papa Giovanni XIV. Nell’anno 983 con il nome di Giovanni X. Resse l’arcidiocesi tra il 983 ed il 998 nel corso dei decenni dove l’impero era governato dalla dinastia degli Ottone.

Poi in questo periodo, come risulta dalla storia di Ravenna, il Regno d’Italia fu unito a quello di Germania nell’ambito del Sacro Romano Impero. Gerberto di Aurillac, suo successore sulla cattedra ravennate, fu nominato arcivescovo il 28 aprile 998. Giovanni Vincenzo in quella primavera del 998 si ritirò eremita sul Monte Caprasio in Valle di Susa nelle grotte naturali presso l’abitato di Celle. Quindi all’opera di san Giovanni Vincenzo si deve l’avvio della costruzione del grande monastero della Sacra di San Michele alla fine del X secolo.

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