In elicottero sulla cresta del Miol per ricordare gli avieri morti per la libertà del Miss Charlotte

SAUZE DI CESANA – Era il 10 settembre del 1944 quando un aereo B17 dell’855° gruppo bombardieri dell’USAF americana, il Miss Charlotte, si schiantò sulla cresta del Gran Miol in Valle Argentera mentre trasportava armi munizioni e viveri da paracadutare alle formazioni partigiane delle Langhe. Nove uomini morirono nell’incidente. Sulle cresta fu sistemato, pochi anni fa, in ricordo degli eroi che liberarono l’Italia dalla morsa tedesca un monumento opera dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino e della School of Turin con una lapide commemorativa. Quest’anno una piccola delegazione composta dalla guida alpina Filippo Armand di Bousson, dal sindaco di Sauze di Cesana Maurizio Beria, da Alessandro Battaglino sono saliti in elicottero sulla montagna per una cerimonia in ricordo dei nove avieri.

LA STORIA DEL B17 MISS CHARLOTTE

Il 10 settembre del 1944 volava un B17, con nove uomini di equipaggio, proveniente da Algeri e destinato a paracadutare viveri, armi e munizioni alle formazioni partigiane. Miss Charlotte a causa di una tempesta di neve aveva perso la rotta spostandosi troppo verso nord rispetto alle valli di Cuneo. Era riuscito a infilarsi nella valle Argentera attraverso il Passo di Frappier  e, soprattutto, a evitare miracolosamente il Gran Queyron. A sinistra e la cima Frappier e arrivare sopra Sestriere. Li il comandante si era reso conto di aver sbagliato rotta e presumibilmente decise di tornare ad Algeri facendo rotta a sud/sud ovest. Pensando di essere a una altezza sufficiente per superare lo spartiacque della valle Argentera si andò a schiantare sulla cresta che porta al Gran Miol. Esplodendo, tra le rocce che dividono le due biforcazioni della valle Argentera – la Valle del Gran Miol e la Valle Lunga. Per i nove uomini dell’equipaggio non ci fu scampo. Il primo ad accorgersi di quello che era successo fu il capitano della milizia Vittorio Bianco stanziato a Sestriere. In quella notte di neve e nebbia sentì dapprima il rombo dell’aereo che sorvolava Sestriere, che riprendeva la rotta verso sud e poi l’esplosione. I resti dei piloti vennero prima tumulati a Sauze di Cesana e poi, a guerra finita, raccolti da due ufficiali americani e sepolti prima in un cimitero militare americano presso Pisa e dopo due anni trasferiti negli Stati Uniti.

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