Lavoro in Valsusa, presidio alla Savio di Chiusa San Michele con la paura di 33 licenziamenti

Presidio alla Savio di Chiusa San Michele

CHIUSA SAN MICHELE – Stamattina giovedì 23 maggio, come annunciato nei giorni scorsi dalla FIOM-CGIL di Torino, le lavoratrici e i lavoratori della Savio di Chiusa San Michele sono scesi in sciopero contro i licenziamenti annunciati. In strada molti i salariati dell’azienda dei serramenti, che ha avviato la procedura per il licenziamento di 33 dipendenti dello stabilimento di Chiusa San Michele e Sant’Antonino di Susa. I rappresentanti RSU dell’azienda hanno ribadito, come nella precedente crisi di due anni fa, la necessità di attivare gli ammortizzatori sociali. “Abbiamo chiesto all’azienda un rilancio – dicono – possibile con l’introduzione di nuove produzioni e soprattutto con l’abbattimento dei costi tramite una riduzione dell’orario o una conversione di mansione, senza dover drasticamente ricorrere ai tagli annunciati“.

IL COMUNE DI CHIUSA DI SAN MICHELE

Come la scorsa volta ci siamo attivati fin da subito come amministrazione comunale – è il commento del sindaco di Chiusa di San Michele Fabrizio Borgesaper ribadire che la Savio va rilanciata e non delocalizzata. Ci batteremo anche questa volta per essere parte attiva e avviare un dialogo costruttivo con l’azienda, al fine di trovare una soluzione che garantisca stabilità nei prossimi anni. Il nostro timore infatti è di ritrovarci in futuro nella stessa situazione del 2017 e di oggi“. Anche Riccardo Cantore, capogruppo uscente di minoranza, ribadisce l’estrema importanza che la Savio mantenga la produzione e la forza lavoro in locoper noi è doveroso combattere al fianco dei lavoratori, anche se è a livello nazionale e regionale che ci si dovrebbe attivare per ridurre la tassazione e il costo lavoro che spinge molte aziende a trasferirsi all’estero“.

LA POLITICA DEL TERRITORIO UNITA A QUELLA REGIONALE PER TROVARE UNA SOLUZIONE PER I LAVORATORI DELLA SAVIO

Stamattina davanti alla Savio, insieme alle facce tese dei lavoratori, erano anche presenti i sindaci uscenti dei comuni limitrofi, Vaie, Condove e Sant’Antonino di Susa, alcuni dei 33 lavoratori licenziati sono loro concittadini. ” Siamo molto preoccupati per la situazione che si sta delineando, anzitutto per i lavoratori e loro famiglie. Inoltre un taglio al personale di questa portata avrà delle enormi ripercussioni sociali in un territorio già provato come quello valsusino. Auspichiamo che vengano tentate tutte le strade possibili per evitare i licenziamenti. Tutte le istituzioni devo attivarsi per favorire soluzioni ragionevoli e utili”. Presente stamattina anche Giovanna Pentenero, assessore al lavoro, all’istruzione e alla formazione professionale in Regione, che ha ascoltato attentamente le preoccupazioni dei dipendenti, prospettando l’attivazione di un tavolo di lavoro che possa trovare soluzioni reali non solo per la crisi attuale, ma per la definizione di un piano aziendale in grado di garantire i posti occupazionali anche nei prossimi anni. In strada anche i candidati alle regionali: Enrico Giorio, Francesca Frediani e Emanuela Sarti e quelli alle comunali di Vaie, Merini, di Sant’Antonino Preacco e Giuglard.

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