Coronavirus, le autocertificazioni per gli spostamenti

ROMA – Coronavirus, le autocertificazioni per gli spostamenti. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ieri ha firmato il documento con le nuove misure per il contenimento. Questo per il contrasto del diffondersi del Coronavirus sull’intero territorio nazionale. Queste disposizioni producono effetto dalla data del 10 marzo e sono efficaci fino al 3 aprile. Il provvedimento estende le misure a tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda gli spostamenti ecco i tre punti da rispettare.

PER GLI SPOSTAMENTI

Evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo. Nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative. O situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Poi ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio. Oltre che limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante. Quindi divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus.

L’AUTOCERTIFICAZIONE

I cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute“. Non si ferma la circolazione delle merci, né il trasporto pubblico. È possibile andare a fare la spesa. Chi si sposta sul territorio può autocertificare le ragioni per cui lo fa. Per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto. Le autocertificazioni potranno essere soggette a controlli. C’è invece il divieto assoluto, che non ammette eccezioni, per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus. Sono le direttive inviate dal Viminale ai prefetti per un’applicazione unitaria e corretta del Dpcm approvato nella notte dal governo.

LE SANZIONI

Le sanzioni per chi viola le limitazioni agli spostamenti sono quelle previste in via generale dall’articolo 650 del Codice Penale, ovvero una pena prevista di arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino 206 €. Salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice Penale: delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica. Un reato per il quale si rischia la reclusione da 1 a 12 anni. I controlli sul rispetto delle limitazioni agli spostamenti avverranno innanzitutto lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti.

Su autostrade a e viabilità principale saranno eseguiti controlli dalla Polizia Stradale. Mentre Carabinieri e Polizie municipali si occuperanno della viabilità ordinaria. Controlli anche alle stazioni, affidati alla Polfer con la collaborazione del personale di Ferrovie, delle autorità sanitarie e della Protezione Civile. Viene prevista una canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni, al fine di consentire le verifiche  sullo stato di salute dei viaggiatori con i termoscanner. Anche negli aeroporti i passeggeri in partenza e in arrivo saranno sottoposti al controllo dell’autocertificazione e dovranno motivare lo scopo del viaggio.