VALSUSA – Scomparso, puoi guardare su per i monti o giù per i piani, per le vallate della Valsusa tra forre e declivi. Del generale inverno non c’è traccia. Svanito, come un soldato mercenario che ha disertato per una più tiepida mercede. L’inverno 2019-2020 verrà ricordato come quello che avrebbe dovuto essere ma non fu. Basta guardarsi distrattamente in giro. Dappertutto i fiori fanno capolino, e non solo le erbacee primule od i bucaneve. Li chiamavano i Fiur d’ San Giusep, perchè imbiancavano i prati attorno al 19 marzo. Ma anche i fiori degli arbusti e degli alberi da frutto annunciano una primavera invero precoce. Un segnale per nulla bello che dovrebbe farci riflettere perché – come dicevano con saggezza alpina i nostri vecchi l’Inverno è la chiave del tempo dell’anno – sembra davvero che qualcosa stia rapidamente cambiando.
E IL CLIMA?
Sarà il cambiamento climatico? Sara l’effetto serra dovuto all’emissione di gas climalteranti? La diatriba politico – scientifica sugli effetti veri o presunti di quest’era dell’Antropocene è in corso con le infinite sfumature delle rendite di posizione ma è un fatto che qualcosa stia cambiando. Il riscaldamento globale purtroppo non è un dogma politico o religioso: è un fatto. Un fatto di fronte al quale tutti noi dobbiamo confrontarci, perché se davvero fosse confermato che quanto accade è frutto di quest’era dell’Antropocene, ognuno di noi ne sarebbe parte della causa e ne diverrebbe parte della soluzione. Gaia, la madre Terra, sta mandando segnali sempre più intensi da ascoltare con la massima attenzione. Anche l’Inverno scomparso è un segnale. Un segnale che dovrebbe indicare a Homo Sapiens che il tempo di muoversi ed andare in un’altra direzione è ora. E non solo per andare alla ricerca dell’inverno perduto.
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