Rubiana, la mostra “Velo-art. Il micromotore nella cultura italiana”

RUBIANA – Saranno due giornate dedicate all’arte in tutte le sue sfaccettature quelle che si terranno a Rubiana sabato 13 e domenica 14 luglio con la mostra “Velo-art. Il micromotore nella cultura italiana” all’interno dei locali della Pinacoteca comunale Francesco Tabusso, con orario continuato, dalle 10.00 alle 18.00. Un’iniziativa fortemente voluta dall’Amministrazione comunale che tende a valorizzare una parte specifica dei rapporti intercorsi tra il mondo della pittura e quello della meccanica a scavalco tra artigianato e industria.

VELO- ART, UN BINOMIO DI ARTE E MECCANICA

L’esposizione di Rubiana verterà intorno a diversi modelli di velocipedi con motori ausiliari a rullo e a catena risalenti agli anni compresi tra il 1930 e il 1960, accompagnati da alcune opere di artisti contemporanei che hanno affrontato il tema della velocità. Si tratta, inoltre, di un viaggio nel passato, nell’Italia del ventennio fascista e del secondo dopoguerra, per ricostruire i primi passi di un prodotto che si è diffuso su larga scala in tutto il Paese, costituendo tra il ’48 e il ’58 il principale mezzo di trasporto per gli spostamenti rapidi prima dell’avvento dell’automobile. Per maggiori informazioni, si invita a contattare il curatore dell’allestimento al numero 338.4026256.

STORIA DI RUBIANA

La superficie totale di Rubiana è di 26.76 Kmq. Ricca di verde, con boschi di castagni, querce, faggi, larici, pini, prati e pascoli, è stata in passato abbondante produttrice di frutta (castagne, mele, ciliegie) ed anche di latticini che venivano settimanalmente portati per la vendita al Mercato di Almese mentre la frutta veniva portata fino ai mercati di Torino.
Le vigne, un tempo diffuse nel versante sud della collina morenica, sono state in buona parte sostituite da numerose ville costruite negli anni scorsi.
Rubiana appare la prima volta su un documento dell’anno 1029, quando il Marchese Manfredi di Torino e la moglie Berta fecero dono di questa terra all’Abbazia di SanGiusto in Susa, perciò a quell’epoca Rubiana era già una pieve fiorente, degna di comparire, insieme ad altri paesi della valle nell’elenco di una donazione. Era soggetta al controllo del castellano che risiedeva nel castello di S. Mauro, presso Almese.
Le ricerche storiche ci dicono che i primi abitanti della valle furono i Liguri, poi subentrarono i Celti o Gallo-Celti, popolazioni che prima di subire l’influsso romano e poi cristiano, adoravano le divinità delle foreste dove si recavano a compiere atti di culto.

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