Rivoli come Atene e Sparta: è Festa Greca

Alberghina Ottica

RIVOLI – Tre giorni di Festa Greca a Rivoli seguendo tutte le precauzioni contro il Coronavirus. L’evento si è svolto dal 10 al 13 settembre nei giardini Falcone all’angolo con via Sestriere. L’evento ha raggruppato nella festa i colori greci e le tradizionali in un momento unico che ormai a Rivoli è tradizionale. La festa greca nasce per far rivivere i colori, i suoni, gli odori di un mercato artigianale ricco di cultura e storia. Con prodotti tipici del territorio ellenico. Grande spazio verrà dato ai prodotti tipici enogastronomici, valorizzando la cultura del cibo, la sostenibilità e l’educazione a km0. Poi, spettacoli con artisti di strada e balli fokloristici. Ci sarà spazio anche per lo street food “made in Grecia“, di qualità, con cucine on the road. Si potranno gustare le prelibatezze greche. I gyros pita, i souvlaky, le bifteky e tanto altro. Il tutto accompagnato dalle migliori birre artigianali greche, in una vera e propria “food e drink experience”.

Rivoli Festa Greca

LA FESTA GRECA

La musica che verrà proposta alla Festa Greca di Rivoli al quartiere Maiasco ha origini leggendarie, che risalgono ai poemi omerici; infatti sia nell’Iliade che nell’Odissea. Molti canti erano accompagnati dalla danza ed eseguiti al suono della cetra. Inizialmente, la musica aveva due aspetti: la musica nazionale, serena e semplice, caratterizzata dal suono della lira e quella esotica. Denominata musica dionisiaca dal suono del flauto, inneggiante l’ebrezza, l’esaltazione passionale ed orgiastica.  In seguito la musica ebbe la funzione di accompagnamento alla lirica corale. Cui erano espressioni tipiche i prosodi, gli embateri, gli epitalami e i peana. Mentre le espressioni folkloristiche della musica greca si manifestarono nei giochi di Olimpia, di Delfi, di Atene e di Sparta.

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LA MUSICA

La musica greca moderna si distingue, invece, in folkloristica e neo-ellenica. La prima, sotto l’influsso del cristianesimo e delle invasioni barbariche, si ispira alle gesta avventurose dei Bizantini ed al loro desiderio di libertà. Risente sia degli antichi elementi della musica ellenica che di formule orientali. Utilizzando come strumenti la lira, il violino, il clarinetto ed il flauto. La musica neo-ellenica è l’espressione musicale più comune e va dalla caduta di Bizanzio all’istituzione del nuovo stato nel 1821. Uniche espressioni sono le canzoni popolari e le melopee liturgiche bizantine. Solo dopo il 1829 si hanno i primi contatti con il mondo occidentale. In seguito, la musica compie ulteriori e notevoli sviluppi rimanendo, però, spesso conforme allo stile. Al ritmo e alla melodia di origine popolare e bizantina. I maggiori esponenti dell’ultimo secolo sono Kalomiris, che mostra influssi occidentali, Lavrangos, Chatzidàkis e Theodoràkis, artista di fama mondiale ed autore della colonna sonora del film “Zorbas il Greco”.

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