Respiro, seconda tappa: senti e conosci il tuo diaframma

Respiro Giulio Caresio

Respiro, seconda tappa: senti e conosci il tuo diaframma. Continuiamo nel nostro percorso di indagine e apprendimento sul respiro, passando al primo vero e proprio approccio con il diaframma. Il muscolo respiratorio più importante: è un vero prodigio. Proprio grazie al diaframma il respiro è per noi punto di contatto tra le funzioni volontarie e quelle automatiche (o autonome, o involontarie): un fatto straordinario che ha molti risvolti che approfondiremo in una prossima puntata. Se osservate il respiro di un bambino appena nato vedrete che è “di pancia”, ovvero respira con il diaframma. Quest’ultimo infatti è un muscolo spesso circa 3 mm a forma di cupola su cui appoggia la base dei nostri polmoni. Quando si contrae la cupola si abbassa (vedi animazione), i polmoni si dilatano e “le viscere” vengono spinte verso il basso, motivo per cui, se mantengo la muscolatura addominale rilassata, la pancia si estroflette. Quindi proviamo tutti insieme a tornare un po’ neonati e respirare “di pancia”.

RICONOSCERE IL RESPIRO DI TORACE E DIAFRAMMA

Appoggiate una mano sul torace – posizionata al centro dello sterno – e una sull’addome collocata al di sotto del diaframma, ovvero sotto le ultime coste e sopra l’ombelico. Le mani servono ad agevolare l’osservazione. Come avete già imparato, provate a respirare cercando di non intervenire e osservate come si muovono le due mani? Nella stessa misura? Oppure si muove di più la mano di sopra o quella di sotto? Memorizzate le risposte dopo esservi osservati per almeno 5-6 respiri. Dopodiché effettuate alcuni respiri belli ampi e profondi. Si modifica il movimento delle mani? Come? Prevale sempre la stessa? Chi di voi muove maggiormente la mano sull’addome, è portato a respirare di più con il diaframma. Viceversa chi muove di più la mano sopra predilige un respiro di torace. Nulla che non si possa cambiare con un po’ di esercizio, se lo si desidera.

SENTIRE E CONTROLLARE IL DIAFRAMMA

Facciamo un passo in più. Per conoscere e indagare le possibilità del diaframma, non osserviamo più soltanto, ma proviamo a prendere il controllo del respiro. Provate a fare respiri lenti cercando di muovere solo la mano di sotto e tenendo ferma la mano di sopra. Potete guardarle direttamente, o mettervi davanti ad uno specchio, per rendervi ben conto di ciò che state facendo. Se riuscite a isolare bene il movimento state respirando in modo selettivo con il diaframma: noterete che in inspirazione la pancia si estroflette spingendo sulla mano, mentre in espirazione la pancia tende a rientrare e la mano in appoggio la segue. È molto importante manteniate rilassati tutti i muscoli dell’addome: il movimento della pancia è una conseguenza passiva e non un movimento attivo. Iniziate con respiri non troppo profondi isolando il movimento solo sull’addome, e fate almeno 3 serie da 5 respiri tutti i giorni (anche 2-3 volte al giorno) con un piccolo riposo tra una e l’altra. Man mano che sentite chiarirsi il movimento e il suo controllo potete ampliarlo, fermandovi sempre un attimo prima di coinvolgere il torace. Se preferite sarete agevolati in posizione sdraiata, ma pian piano imparate a poi a respirare da seduti: guardate il video per i dettagli. L’obiettivo è iniziare a sentire e focalizzare il diaframma e rendere il suo movimento fluido e naturale. Buon lavoro!

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?

Testo di GIULIO CARESIO. Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!