Respiro, il primo passo: impariamo a osservare

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Il primo passo per imparare a conoscere e a gestire il proprio respiro è quello di fermarsi a osservare cosa accade quando respiriamo. Può sembrare banale ma sviluppare una buona capacità di osservazione è davvero un passaggio fondamentale ed è più difficile di quanto non possa apparire al primo impatto. Trovate un luogo tranquillo e una posizione comoda. Potete stare seduti, in piedi, oppure sdraiati. Vedremo più avanti che per respirare al meglio alcune posizioni sono poco favorevoli, ma al momento il vostro scopo è capire come respirate voi tutti i giorni, quindi osservatevi nelle vostre posizioni ordinarie, come quella che assumete alla scrivania o prima di dormire. Concentratevi, chiudete gli occhi per rivolgere lo sguardo al vostro interno e portate l’attenzione al respiro.

OSSERVARE, CONCENTRARSI E NON INTERVENIRE

Ora le due questioni più complesse: cercate di non intervenire, di non influenzare il vostro respiro solo perché lo state osservando, e di mantenere la concentrazione. Osservare richiede uno sforzo e inevitabilmente cambia la situazione, eppure mirate a farlo nel modo più sottile e gentile possibile, per percepire il vostro respiro corrente, quello che utilizzate di norma. Vedrete che all’inizio probabilmente si presenteranno due tendenze contrapposte con cui “fare i conti”, entrambe da imparare a ridurre al minimo. La prima tendenza è fare respiri più profondi e rilassati: tutti quando ci sentiamo sotto esame – anche se siamo solo noi stessi a valutarci – vogliamo essere più bravi, svolgere il compito al meglio. La seconda sarà quella di distrarci. All’inizio è normale avere difficoltà a mantenere l’attenzione sul respiro per un tempo che superi il minuto: la mente abituata a saltare da una cosa all’altra, non ama rallentare, e così mantenere la concentrazione su una cosa semplice diventa assai arduo.

RESPIRO: LA PRATICA E LE DOMANDE GIUSTE

Entrambe le difficoltà si superano con un po’ di pratica, il mio consiglio è quello di iniziare con 5 minuti, se riuscite un paio di volte al giorno. Non importa se avete l’impressione di sbagliare. L’importante è semplicemente osservare. Provate a farlo più volte in alcuni momenti che ritenete favorevoli. Ma poi fatelo anche in situazioni e momenti diversi. Per esempio, se vi riesce, quando vi sale una piccola preoccupazione o una piccola arrabbiatura. Vi verrà sempre più naturale e piacevole osservare e vedrete quanto e come il vostro respiro cambia e si modifica. Osservare deve servirvi a conoscere, che significa saper rispondere alle giuste domande. Ve ne lascio alcune come compito per la prossima puntata. Cosa si muove quando respiro? Che sensazioni provo? Il mio respiro è corto o lungo? È alto di torace o più basso di pancia? Riesco a trovare 3 aggettivi per descrivere il mio respiro di tutti i giorni? Non trascurate questo esercizio: spesso le cose più semplici, le basi, quelle che appaiono “banali”, sono le più importanti.

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Testo di GIULIO CARESIO. Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!