Respinto il ricorso intentato dalle associazioni di gestori di slot machine contro il regolamento regionale

E’ stato respinto il ricorso intentato dalle associazioni dei gestori delle slot machine contro il regolamento regionale considerato troppo restrittivo.
La sentenza del tribunale  ha dato ragione alla Regione, respingendo il ricorso delle associazioni di gestori dei videopoker. Il regolamento prevede lo spegnimento degli apparati in bar e tabaccherie installati a meno di 500 metri da luoghi “sensibili” come, ad esempio, scuole o ospedali.
Il  discusso provvedimento era entrato in vigore a fine 2017 e, di fatto, proibisce il gioco in un gran numero di comuni, dove si associano molto spesso anche limitazioni orarie anche al di fuori della “zona rossa”.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Sapar ( Associazione nazionale servizi apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative), Raffaele Curcio
Il presidente dell’Associazione Nazionale Sapar ( Associazione nazionale servizi apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative), Raffaele Curcio, commenta i fatti recenti: “Per le aziende piemontesi i risultati negativi sono stati evidenti già dopo un mese dall’entrata in vigore della legge regionale in materia di giochi: le aziende stanno chiudendo e i giocatori patologici continuano a giocare, su quel terreno oscuro che è l’online, oltre a tutte le altre offerte di giochi”.

“La legge regionale piemontese ha inciso da subito – prosegue Curcio – perché ad apparecchi spenti gli incassi sono pari a zero; di conseguenza le aziende chiudono e i dipendenti vengono licenziati. Questi dati non sono passibili d’interpretazioni, ma rispecchiano la realtà dei fatti. La legge Regionale n. 9/2016 ha incrementato la disoccupazione, ridotto le entrate erariali e istigato i giocatori a rivolgersi alle offerte di gioco virtuali, magari illegali e in mano alla criminalità organizzata. Insomma un bel servizio all’intera comunità”.

Ricordo, se ancora ce ne fosse bisogno, che la vera spesa del cittadino è data dal giocato meno le vincite. Ma questa parte dell’informazione continua ad essere omessa, così come si continua a tacere sul bombardamento pubblicitario relativo alle scommesse e ai giochi online, che quasi istigano al gioco d’azzardo, promettendo bonus di ingresso che attirano il pubblico, soprattutto quello minorile”.

Il presidente Sapar è certo che “questa operazione collettiva di distruzione del comparto degli apparecchi da intrattenimento è stata condotta per portare beneficio a qualcuno, per spostare l’attenzione del giocatore verso altre offerte di gioco, soprattutto quelle online, a tutela non dei giocatori potenzialmente patologici, ma a tutela degli introiti economici di alcuni concessionari”.

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Raffaele Curcio