S.AMBROGIO – Anche la prima guerra mondiale ha avuto la sua meglio gioventù. La cronaca militare dell’epoca così la descriveva nell’ordine del giorno firmato dal generale Armando Diaz il 18 novembre 1917: “I giovani soldati della classe 1899 hanno avuto il battesimo del fuoco. Il loro contegno è stato magnifico”. E aggiungeva, immortalandoli per sempre: “Li ho visti i ragazzi del ’99. Andavano in prima linea cantando. Li ho visti tornare in esigua schiera. Cantavano ancora”. C’è da crederci davvero? Non si sa. Cos’è certo che allo stremo delle forze, senza più soldati da mandare alla morte sotto le cannonate nemiche, ai generali italiani non rimase che chiamare i ragazzi diciottenni alla leva.
Le battaglie dei ragazzi del ’99
In tutto furono ventisette le classi chiamate alle armi, la più vecchia quella degli uomini nati nel 1874. Perciò questi diciottenni che giungevano con passo svelto ma poco marziale, impetuosi come il fiume che dovevano difendere e generosi come la vita che molti di loro avrebbero dato per l’Italia, furono subito percepiti alla stregua di fratelli minori. I ragazzi del ’99 furono, dunque, protagonisti di tre battaglie decisive, che hanno capovolto le sorti del conflitto: tutte e tre battaglie vinte. Le soprannominate “battaglia d’arresto” a cavallo fra il Trentino e il Veneto il 10 novembre 1917. Quella del “solstizio” a metà giugno del 1918. E la “battaglia di Vittorio Veneto” fra il 24 ottobre e il 3 novembre 1918.
Il ricordo
L’idea di ricordare il sacrificio di quella generazione, perchè l’insegnamento dell’inutiulità delle guerre, non vada perduto è venuta al Gruppi Alpini di Sant’Ambrogio che venerdì 13 ottobre presso la sala consigliare. Sono stati invitati tutti nati nel 1999, e sono 58, di Sant’Ambrogio. “Una serata per ricordare e perchè la memoria non si perda– dicono le Penne Nere – a cent’anni dalla chiamata alla armi dei ragzzi del ’99 che partirono in guerra…e pochi tornarono”.