Le elezioni a Bardonecchia tra conferme addii e sorprese

BARDONECCHIA- Elezioni a Bardonecchia. Novità in vista delle elezioni comunali. Il sindaco uscente Roberto Borgis sarà della partita con una lista molto rinnovata nei nomi in previsione di un prolungamento dell’azione amministrativa. La lista “Adesso decidi tu” con la candidata Piera Cicconi, adesso in giunta con Borgis, sta definendo gli ultimi particolari della lista e del programma. Sale invece la rabbia in casa “Corri Bardonecchia” con l’organizzatore Guido Grisa che dichiara di aver ricevuto molto consenso ma poche persone a voler tentare l’impresa elettorale.

 A BARDONECCHIA

Elezioni a Bardonecchia. “A fine settimana si dovranno presentare le liste per le prossime elezioni amministrative comunali. Dall’esperienza avuta finora dal nostro gruppo si è capito che a Bardonecchia: non si vuole correre- ha scritto Grisa in duro comunicato – Infatti troppe sono state le risposte del tipo: bravi bravi! fate bene!… io però non posso perché. A quanto pare a Bardonecchia pochi credono che serva, a questo punto, una vera svolta”. Una resa? Sembra, vedremo. E’ invece sempre più attendibile una discesa in campo di Francesco Avato, già sindaco per due mandati, che vorrebbe coalizzare intorno alla sua idea di amministrazione persone responsabili e determinate. Sabato è dietro l’angolo, solo allora avremo un quadro chiaro, e raccolte più di trenta firme le liste che saranno in scheda.

BARDONECCHIA

Verso la fine del XIX secolo l’estensione della rete ferroviaria italiana ha fortemente accorciato le distanze fra Bardonecchia ed i tre poli industriali e mercantili del Nord Italia: Milano, Torino e Genova. Questo, unitamente alle caratteristiche peculiari della conca di Bardonecchia, quali fra le altre un certo riparo dai venti freddi di tramontana ed un territorio ampio e non troppo ripido, ne ha fatto una mèta molto apprezzata dal turismo residenziale d’élite, incrementato dall’effetto “pubblicitario” dell’assidua presenza, nei periodi di relax, dello statista Giovanni Giolitti. Sono sorte quindi numerose ville signorili, alcune dotate di ampi giardini o piccoli parchi. Un’ulteriore spinta in questo senso l’ha fornita lo sviluppo dello sci alpino, che qui ha trovato, all’inizio del Novecento, una delle sue prime sedi. Questa situazione è rimasta tale fino alla fine degli anni cinquanta, quando il boom economico italiano ha reso disponibili risorse finanziarie ai ceti dirigenziali ed impiegatizi.

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