Il piano per la sostituzione degli autobus inquinanti in Piemonte

autobus

TORINO – Il piano per la sostituzione degli autobus inquinanti in Piemonte. È di 112 milioni di euro la somma che la Giunta regionale ha stanziato per rinnovare gli autobus del trasporto pubblico. Con i fondi del Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile il totale a disposizione diventa 186 milioni. Tra il 2021 e il 2023 si potranno sostituire 573 mezzi. Andrebbero ad aggiungersi ai 286 acquistati con i fondi ministeriali per un totale di 859. Il progetto consentirà una riduzione di emissioni in atmosfera di 573 tonnellate all’anno per gli ossidi di azoto e 13 tonnellate all’anno di polveri sottili. L’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati sostiene che “la misura è il frutto di un grande lavoro di squadra. Condotto con l’obiettivo principale di combattere l’inquinamento nelle città. La nostra lotta per il miglioramento della qualità dell’aria prosegue senza sosta“.

LA FLOTTA

Siamo finalmente nelle condizioni – aggiunge l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi – di poter dare una risposta concreta alle esigenze di mobilità e protezione dell’ambiente di una Regione moderna. Abbiamo sbloccato fondi fermi da anni e abbiamo lavorato a un sistema di reperimento delle risorse da più fonti che sta funzionando bene. E ci consente di guardare avanti con sicurezza anche in un periodo difficile come l’attuale”. Il risulato finale sarà che nel 2023 non circoleranno più autobus di classe ambientale inferiore ad Euro 3. Mentre i mezzi di questa categoria passeranno da 791 a 337. I veicoli ecologici, con motorizzazione Diesel Euro 6 o lbrida E6, elettrici o a metano, risulteranno il 57% del totale. Il 26% della flotta sarà comunque costituito da mezzi Euro 5.

LA RETE

Dei 2660 bus necessari per garantire il servizio attualmente circolanti in Piemonte, 1396 viaggiano sulla rete interurbana, 1264 sulla suburbana. Con un’età media per entrambe le tipologie di 10 anni e mezzo. Di queste, 1123 sono diesel con omologazione ambientale fino all’Euro 4 compreso (42%), 1.177 sono diesel con omologazione ambientale successiva all’Euro 4 (44%), 360 vantano alimentazioni ecologiche (metano, elettrico, altro, che rappresentano il 14%).

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