Il Consiglio di Stato francese respinge i ricorsi dei No Tav francesi: “Con il treno benefici in sicurezza e riduzione dell’inquinamento”

PARIGI – Il Consiglio di Stato francese ha respinto in una sentenza del 28 giugno, i ricorsi delle due associazioni ambientaliste, “Vivere e agire in Maurienne” e “Gli amici della terra di Francia“, contro la dichiarazione di pubblica utilità dei lavori di costruzione del collegamento ferroviario Torino-Lione, nel tratto tra Saint Jean de Maurienne e il confine italiano. Diverse persone avevano firmato i ricorsi, tra cui Daniel Ibanez, leader del gruppo No Tav francese.

RESPINTE TUTTE LE ARGOMENTAZIONI

L’alta corte ha osservato nella sua dichiarazione che la Torino-Lione è “una parte essenziale del progetto prioritario della rete di trasporto europea” e che bisogna “istituire un servizio di linee ferroviarie efficienti e che assicurando il trasporto più veloce anche dei passeggeri, ci saranno benefici in termini di sicurezza e riduzione dell’inquinamento“. Gli altri argomenti dei No Tav d’oltralpe, soprattutto procedurali relative al diritto di espropriazione, i cambiamenti sul territorio e le variazioni del costo del progetto, sono stati respinti.

n una decisione del 9 novembre, il Consiglio di Sato francese ha respinto i ricorsi contro il decreto del Primo Ministro del 23 agosto 2013 sulla pubblica utilità dei lavori necessari alla realizzazione dell’itinerario d’accesso al tunnel italo-francese della Torino-Lione. Il Consiglio, ricordando che l’opera si inserisce in un progetto prioritario di livello europeo, ha confermato il carattere di pubblica utilità dell’opera che “permetterà lo sviluppo del trasporto merci attraverso le Alpi tra la Francia e l’Italia, garantendo un trasporto più rapido per i viaggiatori”. I giudici hanno considerato che l’impatto ambientale del cantiere è stato sufficientemente considerato e che l’importanza del progetto è giustamente fondata. E’ stato sottolineato, tra l’altro, il futuro ruolo della linea a favore della riduzione dell’inquinamento nelle zone alpine. La giurisdizione amministrativa suprema non ha nemmeno contestato la valutazione dei costi del progetto.

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