Gli Alpini in vetta al Rocciamelone per i 120 anni della posa della statua della Madonna

MOMPANTERO – Anche quest’anno si è tenuto l’annuale pellegrinaggio degli Alpini in vetta al Rocciamelone. Alle sei e trenta, zaino in spalla. Partenza verso la vetta degli alpini provenienti dai rifugi Ca’ d’Asti, Stellina e Ernesto Tazzetti sotto un cielo aperto.  Trovato ricovero nel santuario e nel bivacco, in attesa della Santa Messa. Si alzava il vento che diradando le nuvole dava spazio ai primi raggi di un tiepido sole. L’inossidabile Fulgido Tabone preparava l’altare da campo per la Messa. Con gli alpini dal Ca’ d’Asti, affezionato a questo pellegrinaggio. Lo stesso cura la Cappella dedicata alla Madonnina dei Ghiacciai costruita accanto alla Capanna Gnifetti. Essa è  a 3647 metri sul Monte Rosa, in una sorta di gemellaggio con il santuario del Rocciamelone.

LE PENNE NERE DELLA VALSUSA

Durante la celebrazione, attorno all’altare, era schierato il Vessillo Sezionale accompagnato dai alcuni gagliardetti. In rappresentanza della Sezione l’inossidabile past-president Giancarlo Sosello. Egli  non è voluto mancare all’appuntamento a cui si aggiungono altri consiglieri. Molta gente in vetta, una quarantina circa, date le condizioni climatiche del fine settimana molto buone animati come sempre da spirito di grande devozione. La preghiera dell’alpino è stata letta da Giancarlo Sosello. Accompagnata da momenti di grande emozione cui seguivano le parole conclusive del celebrante.

DA FERRETTI AD OGGI

Come di consueto al termine della messa veniva allestito da Fulgido Tabone, con la nipote Paola, un piccolo rinfresco con pasticcini, bicchiere di vino o tazza di the bollente, apprezzatissimo in questa fredda giornata estiva. La tradizione è stata ancora una volta rispettata nel ricordo del Generale Ferretti che nei lontani anni 20, quale Presidente dell’ANA Valsusa, decise che l’ultima domenica di luglio sarebbe stata la data del pellegrinaggio annuale degli alpini della Valsusa alla Madonna del Rocciamelone, Lui che da tenente anziano, ebbe il compito nel giugno 1899 di dirigere la complessa operazione per il trasporto in vetta degli otto pezzi in cui la statua era stata scomposta. Un arrivederci al prossimo anno con rinnovato entusiasmo.