ELEZIONI POLITICHE 2018, intervista ai neo-elettori: pensieri, timori, fatiche e aspettative della nuova generazione votante

ELEZIONI POLITICHE – Manca ormai meno di una settimana alle elezioni politiche del 4 marzo. Sono quasi 1 milione e mezzo i giovani italiani che domenica si ritroveranno per la prima volta una scheda elettorale in mano: hanno dai 23 ai 18 anni, e costituiscono il 3% della popolazione votante. Ma cosa ne pensa la generazione del primo voto? Quali preoccupazioni, quali responsabilità sentono sulla propria pelle?

Abbiamo intervistato alcuni ragazzi che si approcciano alle urne per la prima volta: tante sono le emozioni, tante le aspettative, tante le difficoltà. C’è chi ha già le idee molto chiare e chi, a cinque giorni dal voto, ancora non sa in che direzione guardare. Ascoltiamo direttamente le loro parole.

Carolina, diciannovenne residente a Torino, esordisce così: “Vado a votare perché penso che l’astensione al voto dia una possibilità di vincita maggiore a partiti che vorrebbero cambiare in modo scorretto l’Italia. Sono particolarmente emozionata e orgogliosa di me stessa, perché il primo voto è un voto importante. Ma allo stesso tempo ho comunque un po’ di paura. So benissimo su che segno fare la X, però ho paura di emozionarmi sul momento e sbagliare a crocettare il simbolo. Son riuscita a documentarmi correttamente non appena sono usciti i programmi dei partiti. Me li sono letta tutti, anche solo per confrontarmi con idee diverse dalle mie. Ho confrontato tra tutti i partiti i punti che reputo fondamentali, come il diritto al lavoro, il diritto allo studio o la sanità. Poi sono andata a vedere quale partito politico rispecchiasse in tutto e per tutto le mie idee. Penso che il mio voto possa dare una maggiore possibilità all’Italia, e spero che nel concreto possa cambiare qualcosa. Spero che si riescano ad attuare quelle idee che tanto mi sono piaciute per provare a migliorare il Paese in cui viviamo.”

Davide ha diciannove anni, e tra timori e confusione, ci risponde così:  “Andrò a votare perché finalmente posso far valere la mia voce. Sono molto eccitato all’idea di votare per la prima volta, ma sono anche molto confuso dato che tutt’ora non so cosa voterò. La maggior parte delle campagne elettorali sono state vaghe e poco incisive e moltissimi dettagli me li sono dovuti andati a cercare con molta fatica. Mi sto accorgendo che non esiste un partito o una coalizione che mi rispecchi al 100% e questo mi confonde parecchio. Spero, in ogni caso, che il mio voto possa servire a fare la differenza insieme a quelli che la pensano come me, per poter migliorare questo paese logorato da corruzione, mafie ed istituzioni fallimentari.” 

“Domenica 4 marzo andrò a votare”, esordisce Alice. “Ho deciso di andare a votare perché penso che il mio voto darà maggiore possibilità e maggiore percentuale al partito che intendo votare. Principalmente mi sono decisa di andare a votare perché è anche la mia prima volta, e quindi di conseguenza è una grande emozione per me. Mi sono informata grazie soprattutto alla mia compagna di banco, che da sempre si interessa di politica. E’ riuscita a darmi uno spunto per le mie idee politiche. Spero che il mio voto riuscirà a dare una svolta importante alle elezioni del 4 marzo.”

Ivan, il più giovane degli intervistati, ha compiuto diciott’anni da appena due mesi: “In una società in cui il 75% dei giovani non andrà a votare penso che il voto sia non solo un diritto ma anche un dovere di ogni singolo cittadino, nella fattispecie per noi giovani e futuri lavoratori. In realtà non saprei come definire le mie emozioni, forse oserei definirmi affranto nello scegliere tra i principali partiti che cambiano le parole ma non la sostanza. Nessuno di essi penso mi rappresenti. Nell’era social è diventato più facile informarsi, ma allo stesso tempo è facile anche trovare le cosiddette “fake news” che distolgono l’attenzione da ciò che realmente succede. In realtà sul voto, come dicevo prima, sono abbastanza scettico e non penso servirà a molto nell’immediato, penso però che queste elezioni potranno essere un punto di partenza per riavvicinare i giovani alla politica facendoli confrontare e prendere posizione sui principali temi di attualità.”

Gaia, diciottenne giaglionese, ci racconta: “Andrò a votare in quanto mio diritto e dovere. Ritengo sia importante partecipare alla vita politica del proprio Paese attraverso il voto, esprimersi cercando di sostenere il programma politico che più si avvicina ai propri ideali. Provo sensazioni diverse: sono emozionata poiché è la prima volta, ma sinceramente in parte sono anche agitata. Sia per motivi più banali e di carattere pratico, come sbagliare una croce e rendere nulla la scheda, sia per motivi più individuali e interiori, come il partito per cui votare. Informarmi non è stato difficile: in famiglia, a scuola, tra amici, ultimamente si parla molto di questo argomento. Naturalmente non mi sono basata solo su questi fattori, ma mi sono informata attraverso le fonti ufficiali, leggendo i programmi politici dei partiti. Riguardo all’essermi fatta un’idea mia la questione è meno semplice: è una scelta che personalmente non ho trovato difficile o per lo meno degna di essere profondamente analizzata e messa in discussione. Attraverso il mio voto voglio far valere ciò in cui credo, indifferentemente se la mia decisione influirà sui risultati o se il partito che andrò a votare avrà la maggioranza.”

Il primo voto politico, come si suol dire, non si scorda mai. Auguriamo a tutti i neo-elettori una votazione consapevole e responsabile!

LEGGI ANCHE: Elezioni politiche del 4 marzo: come si vota in Valsusa e Valsangone