È mancato Alessandro Viotti: padre, ingegnere, sciatore, alpinista, glaciologo, ma soprattutto un grande amico

Alessandro Viotti

BUTTIGLIERA ALTA – È mancato Alessandro Viotti: padre, ingegnere, sciatore, alpinista, glaciologo, ma soprattutto un grande amico (02-04-1926 /28-01-2024).

È MANCATO ALESSANDRO VIOTTI

Il 28 gennaio è mancato Alessandro Viotti a 98 anni. Uomo d’altri tempi, sono molti gli amici a ricordarlo oggi con affetto, perché è stato “uno straordinario compagno di avventure, un riferimento insostituibile nella stagione migliore delle nostre montagne; quando ancora non si intravedeva la catastrofe climatica e la neve era compagna costante dei  nostri inverni e primavere. La tua seconda giovinezza, sbocciata dopo una vita di lavoro, ti ha messo a disposizione tanto tempo e dilatato la tua cerchia di amicizie, moltiplicando le occasioni per vivere la tua grande passione: la montagna. Sei stato un compagno discreto e generoso, capace di fare centinaia di chilometri e ripetere l’itinerario del giorno prima per accompagnare un amico. Sei stato un clamoroso caso di longevità alpinistica, con collezioni di 4000 ben oltre gli 80 anni e sciate in neve fresca fino a 93 anni. Sei stato un tipo veramente speciale, fuori dell’ordinario“.

IL RICORDO DEGLI AMICI CAMMINATORI

Il nostro amico Sandro Viotti, “l’uomo di pietra” , il compagno di tante camminate in montagna, ci ha lasciati. Oggi tutti piangiamo la persona straordinaria che sei stato: padre, ingegnere, sciatore, alpinista, glaciologo ma, soprattutto, amico l’amico che ti sbalordisce per il racconto delle sue esperienze. L’amico che si ricorda, mentre lo accompagni in macchina a camminare, l’anno in cui ha scalato e con chi quella determinata cima, i nomi di tutte le altre montagne vicine. L’amico che sui sentieri più ripidi ti diceva, solo pochi anni fa, “non aspettarmi, vai, io arrivo”. Aveva quasi novant’anni e non potendo più guidare per problemi di vista, lo vedevi pedalare sulle statali e provinciali dei dintorni con la sua bicicletta elettrica bianca, mai domato o sconfitto, sempre pieno di voglia di vivere, sempre pronto a una conversazione e a un sorriso. E dire che non frequentò la montagna da giovanissimo perché il lavoro lo portò qua e là per Italia e anche in Brasile. Dall’età di cinquantasei anni a tutto il 2013 riuscì comunque ad accumulare ben 2.200.000 metri di dislivello (si annotava tutto); in pratica più di 248 volte l’Everest! Fece anche il gestore di un rifugio. Eppure aveva l’umiltà di dirti “non aspettarmi”, se si fermava per riprendere fiato. Nel 1984 il CNR lo volle come glaciologo e in questa veste misurò e documentò negli anni l’involuzione di 13 ghiacciai. In Svizzera, nell’Oberland Bernese, fu così affascinato dallo spettacolo che aveva intorno, da dubitare di essere sul pianeta Terra. A pensarci ora viene anche a noi il dubbio che fosse un uomo di questo pianeta tanto era straordinario. Siamo stati davvero fortunati ad averlo conosciuto, ad aver condiviso con lui molte camminate in montagna, cosa che amava più di tutto, ad averlo avuto come amico. Siamo vicini alle sue figlie alle quali porgiamo le nostre più affettuose condoglianze. Sandro ti auguriamo di calpestare ancora sentieri e ghiacciai, di vedere panorami stupendi, di incontrare altri amici e di salutare quelli che tu sai, mentre noi qui ti diciamo un grazie immenso. Buon cammino Sandro. I tuoi amici camminatori“. (Giulietta Faure)

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