CHIOMONTE – Sabato 19 maggio l’associazione L’eigo y cuento in collaborazione con il gruppo teatrale segusino I nani sulle spalle dei giganti e con il ristorante a Chiomonte Al Cantoun organizzano “Cena con delitto a teatro” presso il Teatro Ca’ Nostra. I commensali, tra una portata e l’altra, devono indovinare chi ha commesso il delitto: Quindi chi scoprirà l’assassino verrà premiato con una cena per due persone presso il ristorante Al Cantoun di Chiomonte.
INFORMAZIONI
L’appuntamento è dunque presso il teatro parrocchiale “Ca’ nostra” a Chiomonte in Via Giaglione 3. Per raggiungere lo spettacolo presso il Teatro parrocchiale “Ca’ nostra” di Chiomonte si può parcheggiare l’auto nelle piazze: Balp de Roche Brune (Municipio), della Chiesa, Colombano Romean, via Assietta, D’Orlier, giardini “G.A.Levis”, San Rocco. Per informazioni: 347.4344586, 320.4292768, pagina facebook.
L’IMPROVVISAZIONE
L’improvvisazione teatrale è una forma di teatro dove gli attori non seguono un copione definito, ma inventano il testo improvvisando estemporaneamente. Questa tecnica comporta un grado di interazione con il pubblico commisurato alla perizia tecnica degli attori. Quindi nell’arte della recitazione, le improvvisazioni costituiscono le varianti al copione e al canovaccio non contenute nel testo. È nella reazione alla richiesta di controllo preventivo dei testi da mettere in scena. Avanzata da costui, che si può situare il vortice originario della commedia dell’arte con la quale i comici italiani assunsero il primato in Europa.
Fin da Aristofane abbiamo tracce di questa tecnica, al tempo legata principalmente alla commedia ed al teatro popolare. Portata agli estremi da Plauto e dall’istrione, la tecnica dell’improvvisa diventò fondamento della commedia dell’arte (arte per “mestiere”, “professione”), con le recite “a soggetto”, tanto da diventare, con l’uso del canovaccio, la caratteristica fondamentale della tecnica recitativa professionale. Quindi tale tecnica era fondata su potenti mnemotecniche di origine medievale. È noto che una compagnia di attori italiani si esercitava di continuo a ritenere a memoria i testi che poi fingeva di improvvisare. È l’esatto opposto dello spontaneismo, che è solo l’effetto che i comici dell’arte ottenevano sul proprio pubblico, incastonando frammenti di contemporaneità in schemi drammatici tratti dalla tradizione classica e perfettamente conosciuti e provati infinite volte, tanto da sembrare spontanei e naturali.