CHIOMONTE – I bambini delle scuole dell’infanzia e primaria di Chiomonte e Meana, si sono ritrovati il giovedì grasso per festeggiare insieme il Carnevale al Teatro. Accompagnati dalle maestre hanno raggiunto il teatro “Ca’ nostra” dove, ad aspettarli, c’era il mago Rafael di “Serenomagic” che ha fatto incontrare loro un topolino mago, un serpentello ubbidiente e un pappagallo parlante. Tanto divertimento per i bambini che hanno così potuto festeggiare il Carnevale al teatro parrocchiale, come avveniva anni fa. Una bella occasione che segna un’altra importante tappa nella seconda vita del teatro. Una seconda esistenza intensa e coinvolgente, che rende partecipi tutti i chiomontini e non, a cominciare dai più piccoli.
INFORMAZIONI
L’appuntamento è dunque presso il teatro parrocchiale “Ca’ nostra” a Chiomonte in Via Giaglione 3. Per raggiungere lo spettacolo presso il Teatro parrocchiale “Ca’ nostra” di Chiomonte si può parcheggiare l’auto nelle piazze: Balp de Roche Brune (Municipio), della Chiesa, Colombano Romean, via Assietta, D’Orlier, giardini “G.A.Levis”, San Rocco. Per informazioni: 347.4344586, 320.4292768, pagina facebook.
IL CARNEVALE
Il carnevale al Teatro di Chiomonte è una festa che si celebra nei Paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico. E’ una festa mobile. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l’elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l’uso del mascheramento. Secondo la più accreditata interpretazione la parola ‘carnevale’ deriverebbe dal latino carnem levare (“eliminare la carne”), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall’espressione latina carne levamen (avente l’analogo significato di “eliminazione della carne”), oppure dalla parola carnualia (“giochi campagnoli”) o ancora dalla locuzione carrus navalis “nave su ruote”, quale esempio di carro carnevalesco se non addirittura da currus navalis (“corteo navale”), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo.