Avigliana: quando il maresciallo Catinat distrusse il Castello del Marchese Arduino

Avigliana Castello

AVIGLIANA – Avigliana: quando maresciallo Catinat distrusse il Castello del Marchese Arduino.

QUANDO CATINAT DUSTRUSSE IL CASTELLO DI AVIGLIANA

Era il 1449 e il castello vede la nascita di Bona di Savoia, futura moglie del Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza. Dopo il 1418, terminati i fasti di Casa Savoia, l’edificio assume la funzione di fortezza difensiva, viene distrutto e ricostruito molte volte, ma nel maggio 1691 viene demolito dalle truppe francesi del maresciallo Catinat con l’uso delle mine e a causa della mutata situazione strategica della zona, non viene più ricostruito. Rimangono oggi l’impianto delle mura esterne ellittiche e qualche camminamento delle torri di guardia. Costruito sulla cima del Monte Pezzulano a 467 metri di altezza, il castello, accessibile liberamente, oggi è l’emblema della città di Avigliana e insieme alla Sacra di San Michele costituisce un punto di riferimento per i turisti e i pellegrini che attraversano la nostra valle.

PATRIMONIO DELL’UNESCO

Facciamo un passo indietro. Il nostro Piemonte è famoso in tutto il mondo anche per le Residenze Sabaude. Queste sono inserite nel 1997 dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità. C’è però un castello, meno famoso, ma con una storia illustre, che va assolutamente ricordato. Quello di Avigliana, all’imbocco della Val di Susa. Fatto costruire nel 924 dal Marchese di Torino Arduino III detto “il Glabro”. L’edificio, oggi diroccato, è uno dei castelli più antichi della regione. Nel 1045 Adelaide di Susa, sposa Oddone di Savoia e il castello entra così a far parte del patrimonio della Dinastia Sabauda. Ad Adelaide si deve la costruzione del Borgo Nuovo nato per unire il castello con il preesistente Borgo Vecchio posto più in basso. Molto amato dal Conte Amedeo III, bisnipote di Oddone e Adelaide, che amava soggiornarvi quando giungeva al di qua delle Alpi, l’edificio nel 1136 vede la nascita del suo quartogenito e primo figlio maschio Umberto.

IL CONTE ROSSO

Diventato uno dei principali centri di comando della Contea, il 24 febbraio 1360 vi nasce il futuro Amedeo VII, detto il Conte Rosso e nel 1368 vi è imprigionato in attesa della condanna a morte per annegamento nel Lago di Avigliana Filippo di Savoia-Acaia; proprio su questo personaggio circolano due leggende: la prima afferma che sopravvivesse all’annegamento per intercessione del Beato Umberto di Savoia, grazie al medaglione a lui dedicato che portava sempre e che scappò a Fatima in Spagna e morì nel 1418, la seconda che il Suo fantasma appaia periodicamente dalle acque dei laghi.

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