ALPIGNANO – Ad Alpignano si vicina l’ennesimo commissariamento. Ieri sera si è riunito il Consiglio Comunale ed è stato approvato il documento più importante: il bilancio di previsione triennale. Al termine dell’assemblea 11 consiglieri su 16 si sono dimessi. Sono cinque di Alpignano Sicura: Pierpaolo Barbiani, Cristina Bertello, Giulia Bruno, Luigi Cipriano, Marina Mallen, due di Siamo Alpignano Giacomo Bosio, Francesco Talarico. A questi si aggiungono quattro consiglieri della minoranza. Con queste dimissioni ci sarà lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale. Verrà nominato un commissario prefettizio che farà le veci di sindaco, giunta e consiglio fino alle nuove elezioni. Queste forse tra maggio e giugno del 2020.
DAL PD
Dal Partito Democratico scrivono. “Al susseguirsi degli eventi di questa sera in Consiglio Comunale. Sulla base degli interventi e delle dichiarazioni rilasciate in Consiglio Comunale, ci impegniamo immediatamente a raccogliere e chiamare intorno al tavolo tutte le forze politiche e civiche e movimenti. Quelle che sin qui si sono adoperate per il progetto ASL. Affinché in questo momento critico per la città il progetto non vada perso. Raccogliamo pertanto l’appello e ci adopereremo affinché il futuro Commissario possa concludere tutti gli atti necessari per evitare lo stallo e il rischio di arenarsi del progetto“.
LA LISTA CIVICA
Dalla lista Alpignano Sicura. “Da oltre un anno Andrea Oliva ha dichiarato di non fidarsi più del nostro gruppo. Che pure lo ha sempre appoggiato, finché a fine agosto è arrivato al punto di chiedere le dimissioni del consigliere Cipriano, che in un’assemblea aveva osato esporre delle riserve su alcune scelte di priorità del gruppo. Sì, perché il nostro gruppo si differenzia dagli altri perché è un’associazione dove si decide insieme, sindaco, giunta, consiglieri e anche membri non eletti, arrivando ad una mediazione per il bene di Alpignano sulla base del progetto politico.
Da parte nostra, noi abbiamo anteposto il progetto politico continuando a lavorare per il bene della città e confrontandoci con la giunta tramite i capigruppo, per quanto una situazione in cui il sindaco non comunicava più con i propri consiglieri fosse altamente disagevole, soprattutto in un gruppo come il nostro dove le decisioni sono sempre state prese in modo collegiale. Il gruppo ha lavorato nella ricerca di una mediazione, proponendo in ultimo il ripristino delle deleghe degli assessori e la turnazione di presidente del consiglio comunale e dei capigruppo nel tentativo di restituire un equilibrio all’interno della maggioranza. Senza per questo allontanare nessuno dei membri eletti. Tuttavia anche questa proposta è stata rifiutata tramite comunicazione data ancora una volta non personalmente ma tramite i capigruppo“.
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