A Giaveno visita al Mulino dou Detu per le giornate d’autunno del FAI

Mulino di Giaveno

GIAVENO – A Giaveno la visita al Mulino dou Detu per le giornate d’autunno del FAI ha riscosso un grande consenso. Dopo il successo delle Giornate FAI d’Autunno 2018, dedicate all’Acqua del Re a Sangano, e all’edizione primaverile 2019, dal titolo “Il Bronzino Ritrovato” presso il Comune di Reano, in questa edizione delle Giornate FAI d’Autunno 2019 il Gruppo FAI Valsangone, guidato da Flavio Polledro, ha proposto delle sorprendenti visite in due località del territorio: Giaveno con l’antico Mulino dou Detu e Forno di Coazze con la Miniera di Talco di Garida.

C’ERA UNA VOLTA IL MULINO

L’antico storico mulino della Ruata Bassa di Giaveno, oggi al numero 8 di Via Beale, fu edificato nel 1218, quasi 800 anni fa. Così racconta una targa ancora oggi parzialmente visibile sopra il vecchio portone di quercia all’ingresso del mulino. Già mulino abbaziale, appartenuto ai monaci benedettini del monastero della Sacra di San Michele. Nel 1877 era stato acquistato e restaurato da Giai Via Benedetto. Proveniente dalla vicina borgata Tetti Via. Questo è uno dei più grandi e più antichi mulini della Val Sangone. Delle quattro macine di cui era composto. Due macinavano solo grano, le altre due servivano per il granoturco, segala, avena, castagne e fave.

COME ERA FATTO

Una caratteristica particolare è proprio la grande ruota esterna, a pale metalliche. Gira in senso antiorario per lo scorrimento dell’acqua del canale. Il “biàl” che arriva direttamente dal Sangone, mentre normalmente i mulini ad acqua ricevono l’acqua dall’alto. La struttura delle macine è composta da un cassone esterno in legno, due ruote orizzontali. Dette palmenti, e una tramoggia dove viene versato il prodotto da macinare. Le ruote di pietra sono due per ogni macina: una è fissa, mentre la seconda, sospinta dalla forza trasmessa dall’acqua, gira sulla prima. Hanno diverso spessore e, a seconda del tipo di macinatura, vengono rigate o “martellate” con un apposito attrezzo a punte intercambiabili.

LA MACINAZIONE

Dopo la macinazione del grano la farina ottenuta viene setacciata e raccolta nel cassone. Poi è distribuita nei sacchi, pesata a pronta per la vendita. La valorizzazione è partita da un gruppo di attori entusiasti ed interessati a sperimentare un progetto di rete dal campo. Dalla coltivazione di frumenti storici per farine di qualità da impiegare per fare prodotti da forno “fatti in Giaveno”. Passando attraverso la ricerca e lo studio scientifico e la valorizzazione storica e culturale. Unendo quindi passato e presente in un percorso di affermazione e sviluppo. In occasione della Giornate FAI d’Autunno 2019 il Gruppo FAI Valsangone ha dunque scelto di proporre la visita del Mulino dou Detu. E l’affluenza di un pubblico interessato ed entusiasta ha testimoniato il successo dell’iniziativa.

Il Mulino di Giaveno per le giornate del FAI

Il Mulino di Giaveno per le giornate del FAI

Gepostet von L'Agenda News am Montag, 14. Oktober 2019