Visita guidata alla scoperta della chiesa parrocchiale di Sant’Antonino

S.ANTONINO – Visita guidata alla scoperta della chiesa parrocchiale di Sant’Antonino. La seconda visita guidata alla chiesa parrocchiale, domenica 2 ottobre, ha visto la partecipazione di oltre trenta persone. L’itinerario ha previsto la visita agli affreschi medievali e poi, insieme a professor Piero Del Vecchio, si sono analizzate le fasi costruttive dell’edificio, dei materiali impiegati e degli effetti positivi o negativi arrecati alla chiesa. Particolare attenzione è stata posta al “secolo d’oro” iniziato nel 1698, quando l’abate commendatario Ignazio Carroccio, provvedendo di tasca sua, diede inizio ad una serie importante di interventi. La visita si è aperta con un thè caldo e pasticcini offerti dall’Unitre e si è completata con una visita guidata alle opere pittoriche più importanti: la tela che rappresenta la Vergine addolorata con sant’Antonino martire di Sebastiano Taricco (1645-1710), quella dedicata a san Gerolamo penitente, attribuita ad un pittore d’ambito nordico (1600-1630) e il Cristo crocifisso di fattura piemontese databile tra il 1675 e il 1725.

LA CHIESA

La chiesa parrocchiale fu costruita nell’XI secolo, con buona probabilità in seguito alla donazione che il marchese Enrico e la consorte Adalena (Adelaide) di Susa fecero nel 1043 ai monaci agostiniani di san Antonino della diocesi francese di Rhodes. Nel 1297 la chiesa – e i beni – passano sotto il controllo giuridico e pastorale dell’abate di San Michele della Sacra. La parrocchia ha goduto fin dalla sua fondazione dell’immunità fiscale e giuridica, possedendo redditi diretti – terre e boschi dati in affitto – e indiretti, ovvero i diritti feudali derivanti dell’uso che i cittadini fecero del beneficio parrocchiale. Il parroco era dunque anche Conte. Una parte di questi diritti feudali vennero affrancati il 21 giugno 1599 con atto notarile. Dal ricordo di questo avvenimento nasce “Borghinfesta”. E’ una delle chiese romaniche più antiche della Valle di Susa, benché solo il campanile – restaurato nell’estate del 2001 – conserva ancora quasi intatto lo stile originario.

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