Villa romana in Valsusa: apertura ad Almese e Caselette

ALMESE – CASELETTE – Domenica 8 luglio è in programma una giornata di apertura con visita guidata della villa romana in Valsusa di Almese e Caselette. Le visite guidate, che saranno condotte da un archeologo e  dai volontari dell’associazione Ar.ca. nel sito archeologico almesino sono in programma dalle ore 16.00 alle 19.00, mentre a Caselette dalle 16.30 alle 19.30. Gli accompagnatori propongono un’immersione nell’archeologia per conoscere la storia e le funzioni dei due siti nel contesto della romanità in Val di Susa. Le due ville, entrambe risalenti al I secolo d.C., continuano a suscitare grande interesse, attirando visitatori provenienti da tutto il Piemonte e non solo.

LA VILLA ROMANA IN VALSUSA, DUE ESEMPI

Villa Roma in Valsusa. Alle pendici del monte Musinè verso la pianura torinese e la Valsusa, sono conservati due dei più importanti complessi residenziali extraurbani di epoca romana del Piemonte. Gli scavi archeologici, condotti a partire dal 1972 prima dall’università di Torino, poi dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, hanno messo in luce due edifici. Diversi, legati al medesimo fenomeno di occupazione dei limiti occidentali del territorio di Augusta Taurinorum. Nei pressi della strada che conduceva ai principali valichi verso la Gallia e del confine tra Italia e provincia delle Alpi Cozie, con la sua capitale Susa.

LA VILLA ROMANA DI ALMESE

I resti della villa romana di Almese, la cui costruzione risale probabilmente al I secolo d.c., si trovano in località Grange di Rivera. Il complesso sorge a mezza costa. In alto rispetto all’antistante pianura quanto basta a situarla in una posizione climaticamente favorevole e di notevole interesse panoramico. Spaziando dalla morena di Rivoli, al Pirchiriano, alla montagna dell’alta valle di Susa, al Rocciamelone e alle più dolci pendici del colle del Lys. Il contesto specifico in cui la villa di Almese si inserisce, accresce e al tempo stesso permette di meglio definire la sua importanza. La realizzazione della villa si colloca infatti nel I secolo d.C., quindi in una fase molto precoce della romanizzazione, ai margini della strada delle Gallie. La villa almesina è il più grande edificio extraurbano di epoca romana dell’Italia settentrionale. I romani chiamavano villa qualsiasi residenza al di fuori delle città. E’ ipotizzabile che la villa fosse coinvolta nell’appalto statale per la riscossione della tassa di transito.

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