LA VILLA ROMANA IN VALSUSA, DUE ESEMPI
Villa Roma in Valsusa. Alle pendici del monte MusinĆØ verso la pianura torinese e la Valsusa, sono conservati due dei piĆ¹ importanti complessi residenziali extraurbani di epoca romana del Piemonte. Gli scavi archeologici, condotti a partire dal 1972 prima dallāuniversitĆ di Torino, poi dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, hanno messo in luce due edifici. Diversi, legati al medesimo fenomeno di occupazione dei limiti occidentali del territorio di Augusta Taurinorum. Nei pressi della strada che conduceva ai principali valichi verso la Gallia e del confine tra Italia e provincia delle Alpi Cozie, con la sua capitale Susa.
LA VILLA ROMANA DI ALMESE
I resti della villa romana di Almese, la cui costruzione risale probabilmente al I secolo d.c., si trovano in localitĆ Grange di Rivera. Il complesso sorge a mezza costa. In alto rispetto allāantistante pianura quanto basta a situarla in una posizione climaticamente favorevole e di notevole interesse panoramico. Spaziando dalla morena di Rivoli, al Pirchiriano, alla montagna dellāalta valle di Susa, al Rocciamelone e alle piĆ¹ dolci pendici del colle del Lys.Ā Il contesto specifico in cui la villa di Almese si inserisce, accresce e al tempo stesso permette di meglio definire la sua importanza. La realizzazione della villa si colloca infatti nel I secolo d.C., quindi in una fase molto precoce della romanizzazione, ai margini della strada delle Gallie. La villa almesina ĆØ il piĆ¹ grande edificio extraurbano di epoca romana dellāItalia settentrionale. I romani chiamavano villa qualsiasi residenza al di fuori delle cittĆ . E’ ipotizzabile che la villa fosse coinvolta nellāappalto statale per la riscossione della tassa di transito.
LA VILLA ROMANA DI CASELETTE
La villa romana di Caselette ĆØ stata messa in luce soltanto in parte, a causa del differente stato di conservazione delle sue strutture. Si tratta, anche in questo caso, di una villa con funzioni residenziali. Costruita agli inizi dellāetĆ imperiale (I secolo d.C.) e vissuta sino al collasso del sistema economico e politico romano (IV-V secolo d.C.). Per un dominus (o il suo procuratore) al centro di grandi proprietĆ terriere. Queste dovevano comprendere non solo le pendici montane, con i loro boschi e pascoli, ma anche porzioni di terreno pianeggiante. Il settore meglio conservato ĆØ quello settentrionale. LƬ si dovevano concentrare gli ambienti residenziali e gli spazi di rappresentanza. Aperto verso il cortile sottostante con un colonnato in laterizio. Le strutture conservate appartengono allo zoccolo delle murature, realizzate in pietre legate con malta, mentre nella parte superiore dobbiamo immaginare un largo impiego di argilla cruda e legno. I pavimenti sono in battuto di malta con scaglie di opale. Alcuni degli ambienti individuati presentano tracce di impianti di riscaldamento a pavimento e piccole vasche, facendo pensare a un piccolo impianto termale.
L’ASSOCIAZIONE
Lāassociazione Ar.c.A, nata a luglio 2013, ha lāobiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio storico, culturale, artistico, archeologico e paesaggistico di Almese. Lāassociazione ĆØ stata creata da un gruppo di volontari, alcuni dei quali sono impegnati nella gestione delle visite guidate in Valsusa alla Villa Romana di Almese e alla Villa Romana di Caselette.Ā Proprio dalla necessitĆ di sviluppare e potenziare la valorizzazione del sito archeologico di Grange di Rivera, ĆØ nata lāesigenza di dar vita a un progetto. Per le risorse storiche, architettoniche e archeologiche almesine, rappresentate dalla villa romana. Poi dar vita a iniziative che ne favoriscano la fruizione, sia dal punto di vista delle visite guidate, sia da quello dellāorganizzazione di eventi. L’associazione vuole inoltre promuovere iniziative che contribuiscano alla conoscenza della storia di Almese e Caselette e dei personaggi che vi hanno lasciato traccia. NonchĆ© eventi che possono spaziare dallāarte alla musica, dalla letteratura alla societĆ , dallāambito locale della Valsusa.
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