VALSUSA ā Storia del Movimento NoTav del 1996: la prima marcia a Sant’Ambrogio. Il 19 gennaio a Parigi, i ministri dei Trasporti italiano e francese, Caravale e Pons, firmano il protocollo di intesa che costituisce la Commissione intergovernativa al posto del precedente comitato intergovernativo di pilotaggio. Il nuovo ente, abbreviato in CIG, dovrĆ seguire i problemi del tratto internazionale per conto dei due governi. A Torino, il secondo incontro del tavolo di coordinamento presso la Regione si trasforma in uno scontro. I sindaci chiedono dati tecnici sulle previsioni di traffico ed Alpetunnel esita a fornirli. Emerge anche una differenza di veduta tra le due ComunitĆ Montane della Valsusa. La bassa Valle teme che chi sarĆ nominato a dirigerlo, non sia super partes e chiede garanzie, mentre quella dellāAlta Valle non pone condizioni. Si arriverĆ al compromesso di un tavolo in cui i tecnici nominati dalla Regione e dalle Ferrovie si incontrino direttamente con quelli nominati dalla ComunitĆ Montana.
IL LOGO
In Val di Susa, le riunioni del gruppo che segue i problemi dellāAlta VelocitĆ si tengono a Condove. Si tratta di una dozzina di persone che, con qualche aggiunta piĆ¹ occasionale, assicurano mediamente una decina di presenze. Nellāimmediato si pensa fare qualcosa per dare una presenza fisica a questa opposizione. Si decide si stampare delle T shirt con un logo. La scelta cade sulla bellissima lāimmagine dellāindiano che disegna il NoTav con segnali di fumo con lo sfondo delle montagne della valle. Prima lāimmagine viene stampata sulle magliette, poi su 2000 cartoline da indirizzare alla RAI di Roma per protestare contro la faziositĆ del TG 3.
LA PRIMA MARCIA
Il 2 marzo, a Sant’Ambrogio la prima grande manifestazione contro lāAlta VelocitĆ . Almeno 3000 persone sfilano per le strade dietro ai sindaci ed ai gonfaloni dei comuni. La Coldiretti mobilita una colonna di grandi trattori. Si vendono magliette ed adesivi disegnati appositamente e la lotta assume per la prima volta anche le forme multicolori dei gadgets. Quasi in concomitanza, a Torino si svolge lāennesimo convegno a favore della della Torino-Lione. La Provincia e la Camera di Commercio di Torino organizzano una convegno. Gli organizzatori dimenticano di invitare la ComunitĆ Montana della Valle di Susa, che protesta fermamente. Ormai lāimmagine con cui viene proposta la Torino-Lione ĆØ imperniata sul trasporto merci. Quella del TGV, con cui era stata lanciata allāinizio, non pare piĆ¹ adatta e viene messa da parte.
LE SCRITTE NOTAV
La battaglia si fa anche sulle pubblicazioni: a giugno Alpetunnel fa arrivare alle famiglie della valle il primo numero del suo notiziario.Ā Di rimando, il coordinamento contro lāAlta VelocitĆ , con il sostegno finanziario della ComunitĆ Montana, 40.000 copie, dell’opuscolo che illustra i dati tecnici del progetto.Ā Ā Quattro o cinque over 50, uscendo da una delle riunioni del comitato, vanno a scrivere con calce bianca la scritta No allāAlta VelocitĆ sulla curva della strada statale di Villar Dora. Ć la prima scritta del genere. Poco tempo dopo, sulla rupe sopra Condove, compare un NoTav tracciato a lettere gigantesche da esperti alpinisti. Unāaltra scritta comparirĆ il mese dopo sulle rocce tra Mattie e Bussoleno.
GLI ATTENTATI ALLE TRIVELLE
Ai primi di agostoĀ una delle prime trivelle a Bussoleno, ĆØ vittima di un attentato. Saranno undici gli attentati che, in un anno e mezzo, colpiranno ripetitori televisivi e strutture della ferrovia o dellāautostrada. A settembre la Torino-Lione vive un momento difficile. Pininfarina lamenta, con i soliti toni apocalittici, lāemarginazione del Piemonte ed i troppi ritardi del progetto.
IL LIBRO
Il testo ĆØ preso dal libro diĀ Mario CavargnaĀ BontosiĀ che ha gentilmente concesso la pubblicazione: Movimento NoTAV. Cronaca di una battaglia ambientale lunga oltre 25 anni. Vol. 1: 1990-2008. Edizioni Intra Moenia.