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martedì, 22 Aprile 2025

Siccità, lo storico del Po: “Trend irreversibile, ora copiare l’Africa”

TORINO – “Quello che stiamo vivendo nella valle del Po non è un episodio isolato, è parte di una tendenza irreversibile alla modificazione dei sistemi idrici, legata al cambiamento climatico, rispetto alla quale dobbiamo urgentemente adattarci in una maniera stutturale e questo non può che passare da un ripensamento degli usi delle acque“. Il monito porta la firma di Giacomo Parrinello, storico dell’ambiente e assistant professor al Centro di storia di Sciences Po, l’istituto di studi politici di Parigi.

LA CRISI DEL PO

Questo ripensamento implica un confronto sui modelli economici ma anche su chi e come prenderà le decisioni per la riorganizzazione degli usi delle acqua, necessaria per via della crescente scarsità, così da assicurarsi che sia una riorganizzazione giusta e non ingiusta. Che tenga cioè conto nella maniera migliore possibile degli interessi dei più e non dei pochi’, sottolinea il docente, intervistato dalla ‘Dire’. Ma intanto che effetto fa, per uno storico, vedere le immagini del Po talmente a secco da far affiorare i mezzi militari della seconda Guerra mondiale o un ponte medievale?

Questa siccità non potrebbe arrivare per me in un momento migliore, o peggiore- risponde il docente- perchè sto scrivendo, ormai da molti anni, una storia del bacino del Po nella quale mi interesso al modo in cui lo sviluppo economico nella regione padana, che come sappiamo è quelle più ricche d’Italia, è dipeso storicamente dall’abbondanza di acqua e il punto di arrivo della mia storia, che abbraccia circa due secoli, è per l’appunto una siccità e cioè quella del 2003′: fu un evento ‘di portata epocale – continua Parrinello – perchè rappresenta la prima delle grandi siccità contemporanee”.

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