RIVOLI – Si è svolta a Rivoli la giornata nazionale contro Bullismo e Cyberbullismo. Spiega il sindaco Andrea Tragaioli. “La prima considerazione che occorre fare sul bullismo è che non è un fenomeno di singoli, ma di gruppi. Il bullo, infatti, è sempre accompagnato da uno o più gregari. E il bullismo poi nasce sovente da un contesto familiare distorto. Non ha permesso al bambino di capire come scaricare le tensioni della crescita in maniera non violenta. Negli atti di bullismo le vittime sono due, chi lo subisce in primis ma anche chi lo attua perché non ha ricevuto gli strumenti adatti per capire che quell’atteggiamento è dannoso e lesivo. Quindi se è giusto occuparsi dei ragazzi che hanno subiito questa violenza, credo sia doveroso anche recuperare chi la crea. Inoltre va fatta prevenzione parlando ai più piccoli, ma soprattutto a noi adulti che a volte diamo esempi sbagliati da non seguire“.
DATI IN AUMENTO
“I dati sul cyberbullismo diffusi dall’Istat nel 2019 dicono che l’85,8% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni utilizza quotidianamente il cellulare: e questo porta anche una percentuale in crescita per i fenomeni di cyberbullismo, sempre più frequenti. Il 22,2% di tutte le vittime di bullismo, infatti, è stato colpito da questa particolare forma di violenza. Una violenza molto più insidiosa di quella fisica, perché espone la vittima in maniera molto più diretta e più capillare al giudizio degli altri, compresi gli sconosciuti, minandone la reputazione e l’autostima. È giusto oggi ricordare che da maggio 2017 esiste una legge che tutela le vittime di Cyberbullismo, con sanzioni e ammonimenti importanti“.
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