Sant’Ambrogio e Chiusa di San Michele: don Romeo Zuppa festeggia ottant’anni

Don Romeo ZuppaDon Romeo Zuppa

S. AMBROGIO – La comunità di Sant’Ambrogio festeggia il suo parroco don Romeo Zuppa. Ottant’anni che si festeggiano a distanza, causa emergenza Coronavirus, con un calore unico verso un uomo ritenuto tra le fondamenta del paese. Don Romeo è natio di Rosciano, un piccolo comune a pochi chilometri da Pescara. Fu ordinato sacerdote a marzo del 1964 e Parroco nel 1972. Oltre a Sant’Ambrogio amministra anche la parrocchia di Chiusa di San Michele. È tra i fondatori del gruppo Scout Susa 1°. Fabrizio Borgesa, sindaco di Chiusa di San Michele. “Don Romeo è una persona molto importante per la nostra comunità. Sempre presente e attento a tutti. Avremmo voluto festeggiarlo, anche se lui sappiamo essere molto riservato, ma in questi giorni non è possibile. Certamente al comunità chiusina organizzerà più avanti. Intanto a lui da parte mia e dal paese giungano i nostri auguri“.

UNA VITA PER SANT’AMBROGIO

Il sindaco di Sant’Ambrogio Antonella Falchero. “Auguri a Don Romeo per questo importante traguardo. Tutta Sant’Ambrogio si stringe intorno a lui per un gesto in questo momento simbolico. E’ un uomo importante per tutta la comunità con la sua attenzione, semplicità e vocazione agli ultimi. E’ il parroco di tutti e di ogni famiglia. Ha conosciuto e condiviso gioie e lutti con più generazioni. A lui vada il nostro saluto e l’abbraccio fraterno”. Bruno Allegro, già sindaco e consigliere comunale. “Don Romeo in paese è un’istituzione, un punto di riferimento. E’ una presenza costante in paese dagli anni Sessanta. Rappresenta una lunghissima azione verso gli altri, dai giovani ai bisognosi all’attenzione alle famiglie. Con lui quand’ero sindaco abbiamo iniziato una collaborazione con la Caritas. Don Romeo è sempre stato attendo anche alle realtà fuori paese aprendo le porte della Parrocchia a chi ne ha necessità. A Sant’Ambrogio, tramite la Diocesi, furono ospitati i profughi dal Vietnam, da altri paesi europei e dall’Italia. Fondò il il Centro Culturale Prà d’la Cura. Con lui portarono la fascia tricolore oltre a me: Blandino, Lenta, Borello, Barone, Fracchia e adesso Falchero. A lui i miei auguri più sinceri“.

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