Ragazzo fuggito dall’Afghanistan morto sui binari a Salbertrand: il cordoglio dell’Unione Montana Alta Valle Susa

Lettera del 3 febbraio 2022

Ullah Rezwan Shejzad era un ragazzo afghano di quindici anni, trovato morto il 26 gennaio lungo i binari della ferrovia in Salbertrand, qui in Alta Valle Susa. Probabilmente stava seguendo il percorso della linea ferroviaria per evitare controlli e dirigersi in Francia. Una tragedia, una vita spezzata, un sogno infranto, una sciagurata vicenda umana come purtroppo tante altre cui assistiamo nel nostro territorio, zona di confine in un’Europa che non dovrebbe averne di confini.

In qualità di amministratori nei nostri comuni alpini verifichiamo la disperazione, la pericolosità, la tragedia, legata ai passaggi di migranti, ci impegniamo con i tanti volontari a e altri Enti, ma non basta, abbiamo un senso di impotenza, di insufficienza delle azioni poste in essere verso chi rischia la vita semplicemente per spostarsi, per raggiungere altre località e fuggire da guerre, da miserie, da mancanza di prospettive.

Alla famiglia di Ullah vada il nostro abbraccio commosso, alle altre Istituzioni vada il nostro più accorato appello perché la tragedia dei migranti cessi; perché nella legalità si attuino tutte le misure affinchè gli esseri umani che camminano sulle nostre montagne disperati, in cerca semplicemente di un percorso per trovare futuro non rischino la vita e l’incolumità; perché donne e uomini, ovunque siano e ovunque vadano, abbiano diritto a un’esistenza felice, diritto a cercarla, diritto a essere aiutati da chi è in condizioni migliori, diritto a non dovere più scappare, a non patire la fame, il freddo e non morire travolti da un treno, ma invece poterci salire sopra con il proprio zaino pieno di sogni e aspettative e viaggiare liberamente come anche le nostre passate generazioni avrebbero voluto fare.

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