Piemonte, la Regione distribuisce 5 milioni di mascherine alla popolazione

TORINO – Piemonte, la Regione distribuisce 5 milioni di mascherine alla popolazione. La Regione Piemonte ha deciso di acquistare 5 milioni di mascherine lavabili e riutilizzabili 10 volte da distribuire a tutta la popolazione piemontese. Il costo di 6 milioni di euro verrà coperto utilizzando una parte delle donazioni ricevute sul conto corrente attivato per l’emergenza Coronavirus. Ad aggiudicarsi la gara realizzata tramite SCR sono state tre aziende piemontesi. Sotto il profilo procedurale è stata predisposta una modifica della legge 14 sulla Protezione Civile. E al bilancio di previsione, per garantire la copertura economica necessaria. Questa è stata approvata il 16 aprile in via definitiva da una riunione in sede legislativa della Commissione consiliare Bilancio.

PER GARANTIRE LA RIPARTENZA

Il presidente Alberto Cirio e gli assessori Marco Gabusi e Luigi Icardi hanno ringraziato. “Tutti i capigruppo del Consiglio regionale per la sensibilità dimostrata e la generosità di chi ci ha permesso con le proprie donazioni di coprire la spesa. Prima di rendere le mascherine obbligatorie era, infatti, fondamentale poterle garantire a tutti, ancor più in vista della fase di ripartenza”. In Commissione il presidente Cirio ha sostenuto che si è voluto inserire questa previsione di acquisto all’interno di una legge. Affinché rimanga come gesto di responsabilità verso i cittadini e anche per garantire la trasparenza e la tracciabilità dell’impiego delle donazioni ricevute.

LA DISTRIBUZIONE

La distribuzione delle mascherine inizierà dopo il 25 aprile per concludersi ai primi di maggio. L’assessore Gabusi ha affermato che, dopo aver interpellato Poste italiane, farmacisti e sindaci, è apparso evidente come il sistema migliore, perché capillare e direttamente al domicilio dei cittadini, sia l’intervento diretto dei Comuni affiancati dalla Protezione Civile. Qualora però, soprattutto i Comuni più piccoli riscontrassero difficoltà organizzative potranno segnalarlo alla Città metropolitana e alla Consulta delle Province. Per ottenere un supporto, mentre in altri casi la Regione potrà farsi tramite per coinvolgere anche Poste italiane.

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