Pazienti psichiatrici affidati alle famiglie: più efficacia e meno costi in Piemonte

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TORINO – Pazienti psichiatrici affidati alle famiglie: più efficacia e meno costi in Piemonte.

PAZIENTI PSICHIATRICI AFFIDATI ALLE FAMIGLIE

L’inserimento di pazienti psichiatrici in famiglie selezionate è un percorso con un’importante valenza terapeutica, riabilitativa e assistenziale ma possiede anche un’evidente sostenibilità sociale ed economica”. Ad affermarlo è Gianfranco Aluffi, direttore scientifico del Servizio Iesa (inserimento etero-familiare supportato di adulti) dell’Asl To3, Centro esperto regionale del Piemonte, durante un’audizione che si è tenuta in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco. Il servizio dell’Asl To3, avviato alla fine degli anni ’90 a seguito di alcune Dgr sperimentali, ha gestito 340 progetti e selezionato accuratamente 1.472 volontari abilitandone 254. Oggi sono 60 i progetti di cui 46 attivi e 14 in fase di avviamento che, aggiungendo quelli gestiti dall’Asl To4, l’unica altra Asl in Piemonte dove è presente il servizio Iesa, rappresentano un cospicuo numero sul totale dei circa 200 progetti in tutta Italia. Su questo tema è stata da poco presentata una proposta di legge in Commissione, a prima firma Stecco, allo scopo di fornire una norma quadro per il riconoscimento e la valorizzazione sull’intero territorio regionale dei progetti di inserimento etero familiare supportato di adulti, individuando regole omogenee a livello amministrativo.

IN FAMIGLIA

In 27 anni ho raccolto numerose evidenze dell’efficacia dell’inserimento di persone in difficoltà, per il 97-98% malati psichiatrici, a vivere presso una famiglia”, continua Aluffi. “Il percorso di cure è individualizzato e concordato con il soggetto che è comunque assistito da operatori specializzati, reperibili h24. Ma in questo percorso di cura, che mira al recupero di abilità o alla produzione di nuove, è fondamentale la cultura dell’accoglienza che si vive in famiglia. Fra i benefici: riduzione del tasso di ricoveri annuali, miglior della qualità di vita, riduzione di ansiolitici. Inoltre è un approccio sostenibile anche economicamente, poiché  il costo è in media un terzo del costo della presa in carico nelle strutture residenziali”.  Aluffi ha poi sottolineato come in altri Paesi ci siano esperienze Iesa positive anche nella disabilità, nella geriatria, nelle dipendenze, nella neuropsichiatria infantile per la cura di adolescenti alla soglia della maggiore età, solo per fare alcuni esempi.

LA SPESA

Sulla base delle domande poste da Mauro Salizzoni (Pd), Silvana Accossato (Luv) e Stecco (Lega), lo specialista ha precisato che la spesa per l’inserimento in famiglia del paziente è sostenuta dall’Asl per quanto riguarda il costo dell’équipe di operatori, mentre è previsto un rimborso spese forfettario mensile alla famiglia dall’ospite, eventualmente integrato dall’Asl in caso di difficoltà economiche dell’assistito. “Questo modello è aperto a qualsiasi patologia psichiatrica, escludiamo solo alcuni comportamenti critici, violenti o tendenti al furto. Abbiamo accolto pazienti anche da altre Asl del Piemonte sulla base di singoli protocolli di intesa, ma con notevoli difficoltà di natura amministrativa che rendono auspicabile l’approvazione di un provvedimento regionale in materia”, ha concluso Aluffi.

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