OULX – Oulx: con l’associazione “La Memoria Viva” l’umanità è senza confini.
L’ASSOCIAZIONE MEMORIA VIVA
Alessio Casula, da poco nominato ambasciatore de “La Memoria Viva” spiega. “È stata una catena spontanea di grande solidarietà: chi arrivava a portare gli aiuti si fermava qualche ora a dare una mano per caricare i mezzi in partenza, per fare un inventario, o semplicemente per portare da mangiare o da bene ai volontari che stavano giorno e notte a fare l’accoglienza e l’imballaggio degli aiuti. Intanto con la maggiore conoscenza della situazione è cambiata anche in parte la modalità di trasporto degli aiu4: alla spola dei Tir, che missione dopo missione portavano gli aiuti, si sono affiancati gli autobus, che all’andata venivano caricati come dei Tir, in ogni ordine di posto, e che al ritorno invece portavano a gruppi di cinquanta i profughi, anche quelli che non avevano parenti, che però sono stati ospitati con il progetto di accoglienza diffusa dalle famiglie del territorio o nei Centri di Accoglienza che intanto cominciavano ad essere organizzate dalle Prefetture”.
UNA CORSA UMANITARIA
“Una corsa contro il tempo, perché nella sola Przemysl arrivavano circa 20 mila profughi al giorno, e nei nostri viaggi in zone sempre più interne dell’Ucraina, incontravano situazioni che non potevamo ignorare, storie di incroci fra figlie e mamme, familiari che nei centri di raccolta avevano perso i contatti con i famigliari rimasti in ucraina che ci chiedevano di aiutare a raggiungerli per poi venire in Italia. Pullman, per riportare indietro i profughi, Tir, colonne di furgoni, ogni mezzo è diventato buono (anche i carrelli agganciati alle auto), perché tutto quello che abbiamo fatto è stato solo il frutto del coordinamento e della organizzazione di una immensa macchina del volontariato che si è messa in moto spontaneamente, per garantire a tutti quelli che donavano che i loro aiuti sarebbero arrivati nei centri di raccolta che ne avevano fatto richiesta, e ogni volta abbiamo documentato, in diretta sui social e con fotografie, perché tutti potessero vedere e seguire“.
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