A Novalesa un bel fine settimana alla Fiera della Patata e della Toma del 2017

NOVALESA – Ottimo successo a Novalesa per la 13° edizione della Fiera della Patata e della Toma a che si è svolta sabato e domenica. Negli anni, infatti, la manifestazione ha acquisito sempre maggiore visibilità in tutta la Valsusa e sta diventando un appuntamento fisso che non ci si vuole perdere. E per il futuro a Novalesa si punta anche alla cipolla di montagna come prodotto da valorizzare. Famiglie intere hanno visitato con entusiasmo gli stand gastronomici e non, partecipato al pranzo novalicense e gradito l’esibizione della Banda locale. Molti appassionati e curiosi hanno visitato la Casa degli Affreschi, il Museo di Vita Montana in Val Cenischia, la chiesa parrocchiale di Santo Stefano e la cappella della Confraternita del SS. Sacramento.

LA PATATA DI MONTAGNA

Novalesa la Fiera della Patata e Toma. Come il mais, la patata giunse in Europa dal Nuovo Mondo dopo la metà del ‘500. Per molto tempo la si coltivò solo a scopo botanico e come abbellimento dei giardini e degli orti. Visti i bei fiori viola. All’inizio del XIX secolo la patata è consumata in tutta Europa e oggi rappresenta la prima produzione non cerealicola nel mondo. Anche nella Valsusa la patata affiancò la coltivazione di cereali: quando questi scarseggiavano. La patata veniva mescolata alla farina per produrre pane. In montagna si è diffusa notevolemente per le qualità di alcune varietà. Queste sono adattabili alle severe condizioni climatiche montane, si può coltivare fino ai 2000 metri, là dove il frumento non arriva. Interessanti varietà locali sono giunte inalterate sino ai nostri giorni: piatlina, patata viola, e ratte. La patata veniva mescolata alla farina per produrre pane.

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