LE VISITE ALL’ABBAZIA DI NOVALESA
NOVALESA – Dal 1Ā° luglio al 31 agosto le visite allāAbbazia della Novalesa sono possibili dal martedƬ al sabato alle 10.30, 11.30 e 15.30 e la domenica alle 11.30 e 15.30. Proseguono anche nei mesi estivi le visite alla millenaria Abbazia di Novalesa, immersa nel verde della Val Cenischia. LāAbbazia benedettina, dedicata ai Santi Pietro e Andrea, fondata nel 726 sulla via di transito del colle del Moncenisio, dal 1972 ĆØ di proprietĆ della Provincia di Torino che lāha affidata alla comunitĆ dei monaci benedettini. Luogo di culto e di preghiera, ma anche scrigno dāarte, offre un patrimonio culturale unico nel suo genere, che la CittĆ metropolitana di Torino mette a disposizione dei visitatori gratuitamente, nel rispetto dellāequilibrio tra lāapertura al pubblico e i tempi della vita monastica. Oltre allāAbbazia, ĆØ possibile visitare anche il Museo Archeologico, ospitato nelle sale dellāantico refettorio dei monaci e nel portico che si affaccia sullāantico cortile dei novizi. Il Museo espone gran parte dei piĆ¹ significativi reperti emersi dalle campagne di scavo che hanno interessato il complesso monastico dal 1978 ad oggi, con due sezioni dedicate alla storia monastica e al restauro del libro. Dal 1Ā° luglio il museo ĆØ aperto dal martedƬ alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.
LA STORIA
Lāatto di fondazione dellāabbazia di Novalesa data del 30 Gennaio dellāanno del Signore 726. Il monastero ĆØ dedicato ai santi Pietro e Andrea in un tempo in cui la Chiesa dāOriente e dāOccidente non eranoo ancora separate. I monaci di Novalesa seguivano una āregula mixtaā (di San Colombano e di san Benedetto). Proprio da Novalesa, dove fu abate dallā817, Benedetto dāAniane cominciĆ² lāopera di unificazione dei monasteri dellāimpero imponendo la regola benedettina su richiesta di Ludovico il Pio. Questo fa della Novalesa il centro propulsore dellāinizio dellāera benedettina che segnerĆ il medioevo. Sotto Eldrado, che fu abate della Novalesa del 820 al 845, la comunitĆ conobbe il momento di maggiore fioritura spirituale. Nel 906 i monaci fuggirono a Torino per scampare alle scorrerie dei saraceni in quello che oggi ĆØ il santuario della Consolata.
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