Moncenisio, la storia dei Marrons: le fatiche dei trasportatori di montagna

MONCENISIO – Appuntamento al Moncenisio anche con la storia dei Marrons. I trasportatori di montagna che tanto lavorarono prima dell’apertura della strada napoleonica è nelle pagine del volume Moncenisio, valico, ospizio, paese. L’appuntamento è per sabato 24 agosto alle ore 17. La sede è quella dell’Ecomuseo ed è annunciata la presenza del curatore Piero Del Vecchio. Ci sarà l’autrice Patrizia Cancian e la traduttrice Paolo Cobolli. Seguirà l’inaugurazione di un nuovo locale in quel del Moncenisio. Si tratta del locale ristoro: I Marrons. In seguito ci sarà l’apertura del forno comunale con degustazioni e canti in compagnia.

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I TRASPORTO AL COLLE

L’itinerario venne favorito con la fondazione dell’Ospizio del Moncenisio da parte dell’imperatore Ludovico il Pio. Casa Savoia, per più di otto secoli custode dei territori a cavallo del passo, basò per molto tempo il suo potere sul controllo dell’itinerario e sulla facoltà di concedervi il transito a eserciti e mercanti. La strada settecentesca è ancora in gran parte conservata e percorribile oggi sino all’abitato di Moncenisio e Novalesa. Il piccolo comune conserva un borgo con una caratteristica fisionomia alpina e una antica locanda medioevale. Significativamente, questo punto tappa della Via Francigena. Tra i servizi offerti dai Marrons c’erano anche il trasporto su due lunghe pertiche in legno venivano montante delle rudimentali portantine, successivamente caricate sulle spalle. La discesa fino in Francia era fatta sulle ramasse, sedie montante su pattini e condotte dai Marrons. A Novalesa era comunque d’obbligo lo smontaggio delle carrozze: proprio dopo la Cappella di San Sebastiano incominciavano le mulattiere più temute, fatte di rampe e tornanti.