L’elenco dei Comuni dove potrebbe essere posticipata l’accensione degli impianti di riscaldamento al 29 ottobre

termosifone

TORINO – Il sindaco metropolitano Lo Russo invita i Comuni in fascia climatica E a posticipare l’accensione degli impianti di riscaldamento (Comunicato Città Metropolitana).

I COMUNI IN FASCIA CLIMATICA E

Sono 205 i Comuni del territorio metropolitano torinese – compreso il capoluogo Torino – inseriti per decreto ministeriale nella fascia climatica E. Considerando che le temperature anche per la prossima settimana continueranno a mantenersi al di sopra delle medie stagionali del periodo, Stefano Lo Russo nella sua veste di sindaco della Città metropolitana ha invitato i colleghi sindaci a valutare di ridurre il periodo di esercizio posticipando l’accensione al prossimo 29 ottobre, oltre che ad estendere l’obbligo anche agli impianti di climatizzazione alimentati da altre tipologie di combustibile e quelli serviti da reti di teleriscaldamento. Lo ha fatto con una lettera inviata oggi, nella quale ricorda di aver già provveduto al posticipo per quanto riguarda Torino tenendo conto della necessità di risparmiare per quanto possibile sui costi energetici senza ovviamente penalizzare ospedali, case di cura, strutture di servizi sociali pubblici, scuole dell’infanzia, asili nido.

I 205 COMUNI IN FASCIA CLIMATICA E SONO:

Agliè, Airasca, Albiano d’Ivrea, Almese, Alpignano, Andezeno, Arignano, Avigliana, Azeglio, Bairo, Baldissero Canavese, Baldissero Torinese, Banchette, Barbania, Barone Canavese, Beinasco, Bibiana, Bollengo, Borgaro Torinese, Borgofranco d’Ivrea, Borgomasino, Borgone di Susa, Bosconero, Brandizzo, Bricherasio, Brozolo, Bruino, Brusasco, Buriasco, Burolo, Busano, Buttigliera Alta, Caluso, Cambiano, Campiglione Fenile, Candia Canavese, Candiolo, Cantalupa, Caprie, Caravino, Carema, Carignano, Carmagnola, Casalborgone, Cascinette d’Ivrea, Caselette, Caselle Torinese, Castagnole Piemonte, Castellamonte, Castiglione Torinese, Cavagnolo, Cavour, Cercenasco, Chiaverano, Chieri, Chiusa di San Michele, Chivasso, Ciconio, Ciriè, Collegno, Colleretto Giacosa, Condove, Cossano Canavese, Cuceglio, Cumiana, Cuorgnè, Druento, Favria, Feletto, Fiano, Fiorano Canavese, Foglizzo, Front, Frossasco, Garzigliana, Gassino Torinese, Givoletto, Grosso, Grugliasco, Isolabella, Issiglio, Ivrea, La Cassa, La Loggia, Lauriano, Leinì, Lessolo, Levone, Lombardore, Lombriasco, Loranzè, Lusigliè, Macello, Maglione, Mappano, Marentino, Mazzè, Mercenasco, Mombello di Torino, Moncalieri, Montaldo Torinese, Montalenghe, Montalto Dora, Montanaro, Monteu da Po, Moriondo Torinese, Nichelino, Nole, None, Oglianico, Orbassano, Orio Canavese, Osasco, Osasio, Ozegna, Palazzo Canavese, Pancalieri, Parella, Pavarolo, Pavone Canavese, Pecetto Torinese, Perosa Canavese, Pertusio, Pianezza, Pinerolo, Piobesi Torinese, Piossasco, Piscina, Piverone, Poirino, Pont Canavese, Porte, Pralormo, Quagliuzzo, Quassolo, Quincinetto, Rivalba, Rivalta di Torino, Riva presso Chieri, Rivara, Rivarolo Canavese, Rivarossa, Rivoli, Robassomero, Roletto, Romano Canavese, Rondissone, Rosta, Salassa, Salerano Canavese, Samone, San Benigno Canavese, San Carlo Canavese, San Didero, San Francesco al Campo, Sangano, San Gillio, San Giorgio Canavese, San Giusto Canavese, San Martino Canavese, San Maurizio Canavese, San Mauro Torinese, San Pietro Val Lemina, San Ponso, San Raffaele Cimena, San Sebastiano da Po, San Secondo di Pinerolo, Sant’Ambrogio di Torino, Sant’Antonino di Susa, Santena, Scalenghe, Scarmagno, Settimo Rottaro, Settimo Torinese, Settimo Vittone, Strambinello, Strambino, Tavagnasco, TORINO, Torrazza Piemonte, Torre Canavese, Trana, Trofarello, Vaie, Valperga, Vauda Canavese, Venaria Reale, Verolengo, Verrua Savoia, Vestignè, Vialfrè, Vidracco, Vigone, Villafranca Piemonte, Villanova Canavese, Villarbasse, Villar Dora, Villareggia, Villastellone, Vinovo, Virle Piemonte, Vische, Vistrorio, Volpiano, Volvera.

LA LETTERA DI LO RUSSO

Di seguito, il testo della lettera inviata da Lo Russo: “Colleghe e colleghi, come Voi in questi giorni mi sto dedicando tra l’altro alle tematiche connesse all’accensione degli impianti di riscaldamento nelle abitazioni e nelle strutture pubbliche, tenendo conto della necessità di risparmiare per quanto possibile sui costi energetici senza ovviamente penalizzare ospedali, case di cura, strutture di servizi sociali pubblici, scuole dell’infanzia, asili nido. Come sindaco di Torino ho firmato l’ordinanza che posticipa l’accensione a sabato 29 ottobre, a fronte delle temperature ancora al di sopra della media stagionale. Come sindaco della Città metropolitana di Torino sento l’esigenza di condividere con tutte e tutti Voi alcune linee di comportamento, consapevole come sono che l’art. 5 del DPR 74/2013 dà facoltà a ciascun Sindaco, con propria ordinanza, di ampliare o ridurre, a fronte di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici, nonché stabilire riduzioni di temperatura ambiente massima consentita sia nei centri abitati sia nei singoli immobili.

Le disposizioni introdotte dal recente DM 383/2022 prevedono il posticipo dell’accensione degli impianti termici al 22 ottobre 2022 e valgono per gli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale situati nella zona climatica E del territorio della Città metropolitana. Considerando che le temperature anche per la prossima settimana continueranno a mantenersi al di sopra delle medie stagionali del periodo, invito tutte e tutti le colleghe e i colleghi Sindaci dei Comuni situati in zona climatica E – cioè 205 Comuni del nostro territorio –  a valutare di ridurre ulteriormente il periodo di esercizio posticipando l’accensione al prossimo 29 ottobre oltre che ad estendere l’obbligo anche agli impianti di climatizzazione alimentati da altre tipologie di combustibile e quelli serviti da reti di teleriscaldamento. Vi ringrazio per l’attenzione che vorrete riservare a questa valutazione. Vi saluto cordialmente”.

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