SUSA – Serata web sulla stagione invernale in alta Valsusa. L’emergenza Coronavirus bloccherĆ tutto? Lo Stato ha davvero compreso la portata economica e il valore del turismo invernale? A queste domande, e molto altre hanno risposto gli amministratori regionali.Ā Il segretario della Lega di Susa Giovanni Baccarini ha salutato i presenti e illustrato l’enorme problema della stagione invernale che stenta a partire a causa dell’emergenza Covid. “L’industria dello sci non puĆ² fermarsi. Come Lega abbiamo sentito il bisogno di interrogarci sul problema e sentire gli amministratori della Regione“.
L’ASSESSORE CAROSSO
Fabio Carosso, vice presidente della Regione Piemonte. “L’economia della montagna ĆØ all’attenzione delle Giunta regionale, noi abbiamo chiesto a Roma di permettere l’apertura degli impianti. La proposta ĆØ di permettere l’utilizzo delle stazioni ai proprietari di case a chi ĆØ in albergo. Un contingentamento che potrebbe portare ossigeno in zone giĆ deficitarie dall’inizio dell’anno. Si deciderĆ nei prossimi dieci anni. Noi stiamo lavorando con energia per le zone turistiche di lata quota. La Regione utilizzerĆ 10 milioni di euro per un nuovo bonus a fondo perduto per un massimo di 30 mila euro per l’acquisto di una casa in montagna”.
CRISI E PROGRAMMI ASSENTI
Valter Marin, consigliere regionale e giĆ sindaco di Sestriere ĆØ iscritto alla Lega di Susa. “5500 occupati su 4 mila residenti sono i numeri dei comuni dell’alta Valsusa; questo ĆØ il dato da cui partire. Gli stati europei devono prendere una decisone comune altrimenti sarebbe uno sforzo vano. Bisogna trovare un compromesso. L’idea delle seconde case ĆØ ottima cosƬ le presenze in alberghi. Bisogna difendere l’occupazione adesso ma guardando giĆ al dopo”. Gian Mario Blanchet, commerciante. “Chi governa a Roma non conosce la realtĆ . Speriamo che la stagione possa cominciare. Non siamo capaci di fare sistema tra associazioni e realtĆ commerciali. Bisogna anche pensare di strutturare meglio la montagna e dotarla delle strutture tecnologiche e i servizi. Molti nell’emergenza sono saliti in montagna dalla cittĆ e non hanno travato gli strumenti per lavorare.
IL PRESENTE
Maurizio Beria, presidente Unione Montana. “Si ĆØ giĆ perso un 40% della stagione. Gli operatori della zona non vogliono ristori ma lavorare, ma se non si potesse lavorare lo Stato deve coprire le spese fisse e i mancati guadagni. Se la stagione dovesse partire il territorio ha bisogno di aiuti per una gestione che non ĆØ ordinaria ma straordinaria”.Ā Andrea Terzolo, sindaco di Oulx. “Non c’ĆØ strategia come ad esempio in Francia. Nel nostro comune c’ĆØ una reale crisi occupazionale, qui ci sono intere famiglie legate al mondo dello sci. C’ĆØ un sistema intero che abbraccia tutta la Valle con al sua dura tragicitĆ ”.
QUALE SARA’ IL FUTURO?
Diego Mele, sindaco di Borgone. “Nel nostro comune abbiamo attivitĆ che hanno clienti del torinese. Noi siamo un passaggio tra bassa e alta valle. Siamo nella direttrice tra cittĆ e sci e siamo direttamente interessati. Bisogna costruire una rete turistica della Valle. CiĆ² non ĆØ possibile oggi perchĆØ ci sono troppi interessi particolari che non portano ad un futuro di crescita”. Francesco Rustichelli, vice sindaco di Sestriere ha ringraziato gli organizzatori. “In questa fase abbiamo regioni che sono slegate dai nostri territori penso alla Liguria alla Lombardia. Sugli impianti aperti ho dei dubbi ma c’ĆØ un turismo oltre lo sci, con proposte alternative”. Ha chiuso la serata della Lega di Susa Nicolas Faure, amministratore di BrianƧon, che ha spiegato le difficoltĆ in Francia.
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