La guerra in Ucraina potrebbe condizionare il mercato immobiliare? Il parere di Gianfranco Tomaselli, titolare dell’agenzia Meta Casa di Avigliana

AVIGLIANA – La guerra in Ucraina potrebbe condizionare il mercato immobiliare? Il parere di Gianfranco Tomaselli, titolare dell’agenzia Meta Casa di Avigliana. “L’analisi dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di marzo 2022 nelle principali città italiane – ci dice – è cautamente ottimistica. Infatti la crescita registrata nel 2021, spinta dalle nuove esigenze abitative a seguito della pandemia, controbilancia le apprensioni di chi opera nel mercato immobiliare”. La guerra in Ucraina rappresenta, dopo l’epidemia da Covid, un altro grande trauma in soli due anni per la società e l’economia. Ma fortunatamente le previsioni per il mercato immobiliare registrano solo un leggero ridimensionamento, in un contesto di crescita costante iniziata nel 2021.

LA RICHIESTA E LA CONCESSIONE DI MUTUI

Le paure legate al conflitto e al persistere dell’epidemia potrebbero quindi solo rallentare le compravendite immobiliari delle famiglie e delle imprese. Si prevede che in fatto di richieste di mutui poco cambierà. Infatti gli italiani sono sempre propensi a stipulare un mutuo per la prima casa, anche se i tassi sono in risalita, ma sono sempre comunque più bassi di qualche anno fa. D’altro canto però le banche, in base alla loro esposizione ad asset a rischio, potrebbero essere maggiormente selettive nel concedere i crediti. Anche perché negli ultimi mesi sono in crescita sia gli adempimenti, sia i finanziamenti scaduti che dunque potrebbero appesantire la situazione e aumentare la prudenza delle banche.

I PREZZI DELLE CASE

A livello nazionale le previsioni sulla crescita del Pil italiano, dopo lo scoppio del conflitto, sono state riviste a un leggero ribasso, mentre l’inflazione a un cauto rialzo. La ripercussione sul valore delle case è che le previsioni di crescita sui prezzi sono molto basse. Se poi l’inflazione salisse molto rischierebbe di ridurre il valore dell’investimento immobiliare. Secondo le analisi economiche dal 2008 il prezzo delle abitazioni ha perso in media un 20% per le abitazioni nuove e un 25% per le abitazioni esistenti. “A oggi gli effetti della guerra sull’economia italiana sono ancora difficili da quantificare. – conclude Gianfranco Tomaselli dell’agenzia immobiliare Meta Casa – In questi giorni si avverte un generale clima di attesa. Ma alcuni segnali, come il prezzo dell’oro stabile, ricordiamo che quando c’è un conflitto solitamente il bene rifugio è l’oro, invitano all’ottimismo. Oggi dunque la speranza è che la crescita registrata nel 2021 possa attenuare la situazione attuale e renderla meno impattante di quanto potrebbe essere”.

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