COLLEGNO – La chiusura del campo rom di Collegno costa 750 mila euro.
IL SUPERAMENTO DEL CAMPO ROM DI COLLEGNO, CASO STUDIO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Lāevento si terrĆ lunedƬ 29 gennaio a Roma presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati.Ā Il Sindaco Francesco Casciano e lāassessore Maria Grazia De Nicola, assessore alle Politiche Sociali, presenteranno, lunedƬ 29 gennaio, alla Camera il percorso che ha condotto alla chiusura del campo rom di Collegno. Un lavoro sociale, quello realizzato dalla CittĆ e dagli operatori coinvolti, che ĆØ diventato un vero e proprio caso studio a livello nazionale, tanto da poter diventare un modello da replicare, adeguandolo ai contesti di altre realtĆ . Il Campo fu realizzato nel 1997 anche con il contributo economico delle famiglie nomadi. PartƬ ospitando le 450 persone del Campo di Via Don Milani e man mano che gli interventi di inserimento scolastico, sociale e lavorativo.
UN PROGETTO
Nel 2019 si contavano circa 150 persone presenti e da qui si ĆØ concretizzato il progetto di chiudere il campo grazie ai bandi vinti dal Comune: del Ministero delle Infrastrutture un finanziamento di 250 mila euro e dei fondi PNRR per 500 mila euro. Un percorso che si ĆØ concluso il 2 agosto 2023, con l’uscita dell’ultimo nucleo familiare.Ā āL’Amministrazione comunale di Collegno – spiega il Sindaco Casciano – ritiene che il percorso di superamento del campo sia stato un successo di cui andare orgogliosi, in quanto ha consentito di garantire ai residenti il diritto alla vita dignitosa e all’inserimento nella societĆ . Ancora una voltaĀ coinvolgere le persone e la comunitĆ intera in percorsi che richiedono impegno e collaborazione da parte di tutti, trasforma un problema in una opportunitĆ di crescitaā. āIl percorso di superamento del campo ā dichiara lāassessore De Nicola – ĆØ stato possibile grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione comunale, il Consorzio Socio-Assistenziale di Collegno, la Cooperativa San Donato e diverse associazioni di volontariato. Abbiamo prima ascoltato le esigenze dei residenti, li abbiamo coinvolti nelle decisioni che riguardavano il loro futuro e poi accompagnati nella ricerca di soluzioni abitative alternative al campo, fornendo loro un supporto concreto e psicologico. Un esempio di come sia possibile garantire ai rom il diritto alla vita dignitosa e all’inserimento nella societĆ , attraverso la collaborazione tra le istituzioni, il Terzo Settore e i residenti stessiā.
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