Infrastrutture, imprese e territorio: per i sindacati serve un cambio di marcia

Francia, il cantiere del TAV

TORINO – Si è svolto a cura della Cisl un convegno dal titolo “Infrastrutture: Lavoro, Sviluppo e Tutela dell’Ambiente per Torino e il Piemonte” , alla quale sono intervenuti anche il presidente della regione, Sergio Chiamparino, e la segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan. Il convegno ha visto come protagonista un dibattito con le voci dei responsabili delle Federazioni di categoria e delle strutture Cisl territoriali, insieme ad una tavola rotonda a cui hanno partecipato il segretario Cisl regionale Alessio Ferraris e il vicepresidente dell’Api Torino, Roberto Cottecchio.

IL DIBATTITO

Non solo TAV: il settore delle costruzioni vale 25mila posti di lavoro solo nel 2019. E la creazione di circa centomila posti nei prossimi anni in Piemonte, se si sbloccassero le opere interrotte sul territorio insieme a quelle che procedono a singhiozzo, e non parliamo solo di TAV, ma anche di strade, edilizia sanitaria, scolastica, abitativa e di indotto. Questi i numeri dello studio della Cisl regionale con Filca Piemonte, che hanno realizzato un utile documento-volantino con un’elenco di tutte le opere pubbliche grandi e piccole (circa 400) ad oggi incompiute, insieme ai relativi finanziamenti.

IL PIEMONTE DEVE TORNARE A CRESCERE

Il Piemonte ha già perso oltre 60mila posti di lavoro dal 2008 ad oggi nel settore delle costruzioni e indotto, serve una cabina di regia della Regione per dare avvio ad un lavoro di squadra dentro e fuori il nostro territorio, che coinvolga imprese, sindacati, istituzioni e altri soggetti economici: obiettivo attrarre investimenti, dobbiamo costruire interconnessioni forti e uscire dall’isolamento”, hanno ricordato Piero Tarizzo, Filca Cisl Piemonte, con Gerlando Castelli, Segretario generale Filca Torino.