Il Movimento 5 Stelle di Avigliana critica il bilancio della città e lo spiega in cifre

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AVIGLIANA – Il Movimento 5 Stelle di Avigliana critica il bilancio della città e lo spiega in cifre (Comunicato M5S).

IL MOVIMENTO 5 STELLE SUL BILANCIO DI AVIGLIANA

Dopo cinque anni di impegno trascorsi tra i banchi dell’opposizione, riteniamo non solo necessario, ma doveroso esprimere alcune considerazioni in merito al Consiglio di insediamento della nuova amministrazione aviglianese, perché temi, modalità di relazione tra Maggioranza e Minoranza e reale rispetto dei cittadini, ci vedono pienamente coinvolti. Il M5S Avigliana nei ultimi cinque anni di attività amministrativa, sia in Consiglio, che nelle varie Commissioni, ha sempre seguito la linea di una opposizione puntuale sui temi e propositiva nei contenuti. Interesse che non è certo venuto meno dopo l’esito delle elezioni e che ha visti politicamente partecipi tra il pubblico in occasione del primo Consiglio del 30 giugno, quando, con forte rammarico abbiamo dovuto registrare la totale indisponibilità della Maggioranza a coinvolgere, con atto di trasparenza, le Minoranze su un tema fondamentale come il Bilancio e la sua approvazione.

IL BILANCIO IN PROROGA

Preso atto di una ulteriore proroga di ben un mese concessa agli Enti locali per la chiusura del Bilancio di previsione, su espressa richiesta delle Minoranze di ritirare il punto, convocare una capigruppo allargata, condividere le delicate informazioni relative alle difficoltà di pareggio e tornare a breve in Consiglio per un voto più consapevole e informato, l’Amministrazione ha scelto di tirar dritto, tacere e lavarsi i panni sporchi in casa. Siamo ancora increduli, e davvero ci è difficile comprendere questo atto di arroganza, a cui ha fatto seguito un dibattito surreale. Come è possibile che l’assessore al bilancio precedente e che l’assessore al bilancio attuale continuino a non voler, (o non saper?) rispondere alle domande puntuali poste dalle opposizioni su temi precisi?

SUGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE

Come è possibile non dar conto degli effettivi crediti di dubbia esigibilità che gravano sul Bilancio 2022? Come è possibile non sapere quali terreni comunali verranno alienati (cioè venduti!) per riuscire a chiudere il Bilancio in pareggio? Come è possibile non arrossire per i lunghi minuti di imbarazzato silenzio, dal quale la Maggioranza ancora una volta è stata salvata dall’intervento del Segretario comunale? Eppure così è andata. Abbiamo, ancora una volta dovuto assistere all’ennesima lezione di un “tecnico”, che per interminabili minuti ha fornito spiegazioni, sicuramente apprezzabili, ma comunque tecniche le domande erano ovviamente politiche! Un tecnico può spiegare il tecnicismo del trascinamento da un anno finanziario all’altro di debiti causati da mancati versamenti, ma è il politico che deve spiegare ai cittadini perché siano stati inseriti come crediti esigibili nel bilancio 2022, 943.000 euro di ex oneri di urbanizzazione, che da anni la Società AZIMUT non versa nelle casse comunali e magari spiegare cosa intende mettere in atto per recuperare almeno in parte la cifra.

I TAGLI

E’ il politico e non il Segretario comunale che deve spiegare perché è stato necessario utilizzare l’avanzo di amministrazione per arrivare a pareggio! E’ di nuovo il politico che deve spiegare perché alcune previsioni di spesa nel Bilancio pluriennale 2022/2024 non sono importi “in continuità” con gli importi di spesa a consuntivo del 2021. Sul documento di Bilancio i numeri danno adito a pensare a “piccoli tagli ai servizi non essenziali”, forse sono quelli a cui alludeva il Sindaco, senza mai scendere in dettaglio, in campagna elettorale? Noi invece vogliamo scendere in dettaglio e fare alcuni esempi. Le politiche giovanili si riducono da 786.000€ consuntivati nel 2021, ad una previsione di 740.000€ per il 2022, di 132.000€ per il 2023 e di 125.000€ per il 2024. Sul turismo si riducono da 186.000€ consuntivati nel 2021, ad una previsione di 90.000€ per il 2022, e di 51.000€ per gli anni 2023 e 2024. Sugli anziani si riducono da 52.000€ consuntivati nel 2021, ad una previsione di 49.000€ per il 2022, e a 20.000€ per gli anni 2023 e 2024. Gli interventi sulle famiglie si riducono dai 113.000€ consuntivati nel 2021, ad una previsione di 56.000€ per il 2022, e a 200€ (forse manca qualche zero?) per gli anni 2023 e 2024.

I TERRENI

Sull’associazionismo si riducono dai 143.000€ consuntivati nel 2021, ad una previsione di 8.000€ per il 2022, e a 0€ (davvero zero?) per gli anni 2023 e 2024. Ed ancora, sarebbe stato compito del politico spiegare cosa davvero significa avere un piano di rientro che prevede entrate dovute “ad alienazione di diritti edificatori e vendita terreni dell’Ente per 233.000 € (previsione 2022) e 300.000 € (previsione 2023)”. Sarebbe stato il politico a dover spiegare che i 233.000 euro arrivano da un “P.E.C. ambito cb24 per la nuova costruzione di fabbricati residenziali – via Bacchiasso” (delibera n. 128 del 30 maggio 2022), chiarendo ai cittadini ignari che questi “diritti” edificatori sono stati trasferiti dalla ex Cb27 (area verde a lato Conad–sotto vincolo idrogeologico) in Cb24 sui prati di Bacchiasso. E i 300.000 euro dalla vendita di quale tipologia di terreno possono provenire? Terreno agricolo, a questo presto prezzo? Difficile crederlo.

LA REALTÀ

La triste realtà è che i conti non quadravano, in qualche modo il bilancio andava chiuso, edificare pare essere per questa Amministrazione l’unico modo noto per recuperare denaro, le aree verdi non sono state salvate, ma le cubature sono state semplicemente spostate! Ma allora ditelo, semplicemente ditelo amministrazione dal cuore verde! I cittadini, chiamati a votare la nuova Amministrazione per la loro città, avrebbero avuto bisogno di conoscere questi dati già nei mesi scorsi, per poter scegliere in modo consapevole. Così non è purtroppo accaduto. Sarebbe però stato serio almeno ricevere con chiarezza risposte all’avvio di una nuova tornata amministrativa. Al Sindaco e alla nuova Giunta auguriamo buon lavoro con la speranza che riesca a cambiare passo e che sappia finalmente assumersi le responsabilità politiche di certe scelte, senza dover ogni volta ricorrere all’aiuto dei tecnici o a imposizioni di enti superiori. (Ancora ben ricordiamo la storia di quel famoso centro commerciale “naturale” “voluto” dalla Regione!).

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