Il Giorno della Memoria a Bussoleno ricordando Ottavio Allasio e Nicola Stolfi

BUSSOLENO – Il Giorno della Memoria a Bussoleno ricordando Ottavio Allasio e Nicola Stolfi.

CELEBRATA LA GIORNATA DELLA MEMORIA A BUSSOLENO

Il comune di Bussoleno in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex internati e con il Gruppo Culturale Borgatta’s Factory, ha celebrato, nella mattinata di venerdì 26 gennaio, la Giornata della Memoria, con ritrovo nella piazzetta del giornalaio. In apertura della manifestazione i ringraziamenti del sindaco Antonella Zoggia a tutti i presenti, Associazioni combattentistiche e d’arma, istituzioni e cittadini, per aver accettato l’invito dell’amministrazione comunale. Sono inoltre convenuti diversi assessori della sua Giunta, nonché alcuni consiglieri. “La celebrazione del giorno della memoria – ha spiegato il primo cittadino – si tiene in un momento molto difficile ed è per questo motivo che ho voluto proporvi “Uomo del mio tempo”, una poesia di Salvatore Quasimodo, e pubblicata nel 1946. Il tema centrale è l’eterno ritorno della guerra nelle esistenze dell’uomo; egli modifica solamente il modo in cui le combatte, ma rimane primitivo, poiché continua a farle. Questi versi nascono dal profondo sconvolgimento interiore che si è generato nell’autore in seguito agli orrori della Seconda guerra mondiale ed in particolare dell’Olocausto, il genocidio di cui le autorità nazi-fasciste furono responsabili con lo sterminio di tutte le persone ritenute “indesiderabili o inferiori” per motivi politici o razziali, tra cui gli ebrei. Questa poesia vuole essere – conclude Zoggia – un monito per le nuove generazioni, un appello di pace e fratellanza, che, evidentemente continua a rimanere inascoltato!”. Poi è stata la volta del consigliere Antonella Peirolo nel condividere una testimonianza della sua famiglia, un documento offerto da sua cugina il cui padre, Nicola Stolfi, racconta su una specie di diario le vicende più dolorose della sua vita di sottotenente nell’80° reggimento di fanteria dell’Esercito Italiano, a seguito della tragica ritirata di Russia. Anche lui un ex internato, dapprima nel lagher Olga C Rotelnfels e poi in altri campi sempre in lavoro coatto.

LA MEMORIA E L’OLOCAUSTO

Infine l’intervento del consigliere con delega Cultura e Associazioni Antonella Arianos. “Perché oggi fare ancora memoria dell’Olocausto? La risposta è perché i semi del razzismo, dell’odio, della discriminazione, del nazionalismo, della supremazia e della prevaricazione sono ancora ben vivi e presenti e travalicano spesso nella violenza. Per citare Primo Levi: ‘La peste si è spenta ma l’infezione serpeggia’. Tutto ciò che è accaduto può ancora accadere. Ognuno di noi anche oggi può essere una vittima, un carnefice e un indifferente. E allora dico a tutti noi di scegliere il ruolo giusto nel quotidiano affinché le diversità non siano temute ma valorizzate, i pensieri anche non condivisi siano rispettati e i diritti di ogni individuo siano tutelati. Questi sono gli antidoti perché si possa dire mai più, questo il motivo per cui siamo qui ancora oggi a fare memoria: ricordare il passato per rendere migliore il futuro”. Dopo lo scoprimento della panchina dedicata al Giorno della Memoria e l’omaggio floreale alla lapide degli internati, la celebrazione si è spostata al Salone don Bunino.

AL TEATRO DON BUNINO

Nel suo intervento Alberto Borgatta, storico, divulgatore e autore (e attore) teatrale, ha così illustrato, avvalendosi della videoproiezione, i colori della Shoa: “Il campo di concentramento di Auschwitz (in tedesco Konzentrationslager Auschwitz, abbreviato KL Auschwitz o anche KZ Auschwitz è stato un vasto complesso di campi di concentramento e di sterminio situato nelle vicinanze della cittadina polacca di Oświęcim (in tedesco chiamata Auschwitz). Nei campi di concentramento i prigionieri erano suddivisi in categorie, individuate da u n contrassegno che indicava un preciso gradino della struttura gerarchica: Contrassegno in triangolo di stoffa, di diverso colore, di norma applicato sulla giacca e sui pantaloni del deportato. Il colore indicava la ragione della deportazione”. L’evento si è concluso con la presentazione del libro Sognando di volare, una rievocazione della prigionia, in Germania , del bussolenese Ottavio Allasio. La storia raccolta e trascritta dalla nipote del deportato, Giorgia Bellone, che, assieme alla madre Daniela Allasio, ha dialogato con il giornalista de “La Valsusa” Giorgio Brezzo. In Sognando di volare, l’autrice Giorgia Bellone, vi porta all’interno di un viaggio alla scoperta di luoghi che solo apparentemente possono sembrare lontani e fuori dal tempo. Con le immagini, gli odori, i suoni e le emozioni narra la storia di Ottavio Allasio, deportato civile nei lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

IL VIAGGIO VERSO LA GERMANIA

Un viaggio il cui scopo consiste nel mettere in luce il percorso che ha condotto Ottavio dall’essere un ragazzino di quindici anni al diventare un uomo adulto, dal momento in cui è stato brutalmente portato via dalla sua casa e dai suoi affetti. Partendo da un affetto forte, come quello che lega una nipote al proprio nonno, Gorgia Bellone armonizza tra loro i racconti del nonno Ottavio, con esperienze di vita vissuta insieme a lui, da nipote. Muovendosi tra emozioni personali e volontà di smuovere le coscienze a dar maggiore peso alla storia, il romanzo si pone l’obiettivo di stimolare il lettore a far tesoro delle storie degli avi per poter divenire adulti consapevoli e far si che grazie a tali consapevolezze, le nuove generazioni possano scrivere una nuova storia. Presenti alla giornata: il luogotenente Carlo Mostratisi comandante della Stazione Carabinieri di Susa e l’ispettore sottosezione Polizia Stradale di Susa Laggiard; la CRI comitato locale di Susa; l’ANCR Condove Borgone; le Associazioni d’Arma dell’ANA sezione Val Susa e Gruppi locali, dei Carabinieri sezione di Susa “C.re Reale Cordola Luigi”, dei Marinai d’Italia sezione Val Susa “Enea Picchio” e della specialità dei Granatieri di Sardegna nucleo Val Susa. Oltre 120 studenti e studentesse partecipanti dal Liceo Norberto Rosa e ITIS con la Dirigente scolastica Anna Giaccone.

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?

Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!