Il Cai Uget Bussoleno nel 2024 compie 100 anni

BUSSOLENO – Il Cai Uget Bussoleno nel 2024 compie 100 anni.

IL CAI UGET BUSSOLENO NEL 2024 COMPIE 100 ANNI

Il Cai Uget Bussoleno è di soli due anni più giovane della sezione di Susa, la più longeva in valle, ma è la più numerosa. I festeggiamenti per il centenario sabato 3 febbraio ore 21 presso il Salone Polivalente di Bussoleno.

LA STORIA

Venerdì 25 gennaio, un gruppo di soci bussolenesi iscritti all’UGET di Torino organizzano, nel salone del Caffè Dora, una conferenza con proiezioni sul tema: «le Valli di Viù». Al numerosissimo pubblico viene annunciata la decisione di creare la sezione UGET Vallesusa a Bussoleno. Il 1° febbraio 1924, nel locale dell’Unione Sportiva Bussolenese, si svolgono le prime elezioni sociali per la formazione del Consiglio. Il 22 febbraio si riunisce la prima Assemblea Generale dei Soci; viene stilato il programma gite e si decide sulla festa per l’inaugurazione della sede ed il battesimo del Gagliardetto da tenersi al Pian Cervetto nel corso del raduno di tutte le sezioni Uget. La Conferenza al Caffè Dora, le elezioni del Consiglio e L’Assemblea Generale dei Soci sono gli avvenimenti decisivi che sanciscono ed ufficializzano la nascita della sezione Uget Vallesusa. Da subito molto attiva la sezione organizza nei suoi primi anni di vita numerose attività escursionistiche, alpinistiche e corsi con gli sci. Dal 1931, in 4 anni vengono costruite altrettante fontane alpine: alle Sagnette (sotto la cappella del Cervetto), in località Rio Secco nei pressi dell’attuale rifugio O. Amprimo (conosciuta come le «2 fontane»), a Rochemolles (Bardonecchia) ed in località Gonteri. A queste si aggiungerà nel 1941, la 5° fontana davanti al rifugio Amprimo. Sempre nel 1931 tutte le associazioni di montagna vengono raggruppate sotto l’organizzazione nazionale del Club Alpino Italiano; e così anche l’Uget diventa una sezione del CAI riuscendo però a garantirsi una notevole autonomia e mantenen­do ancora il simbolo e la denominazione originale.

NASCE IL RIFUGIO AMPRIMO

La zona del Cervetto Balmetta è ormai diven­tata meta preferita per le scampagnate di comitive e famiglie non solo della Valle ma anche di Torino e cintura. Da anni ormai nella sezione si parla della necessità di un rifugio in tale zona e, con la costruzione delle fontane e l’orga­nizzazione di gite famigliari e raduni, ci si rende conto che tale opera non è più rimandabile. Purtroppo non conosciamo il momento preciso in cui il Consiglio della Sezione decide per la costruzione di un rifugio al Pian Cervetto in località Rio Secco, sappiamo però che ai primi di settembre 1937 si da il via ai lavori e contemporanea­mente si raccolgono i fondi necessari. Nell’autunno del 1938 il rifugio è quasi ultimato; le opere in muratura, il tetto, i serramenti sono fatti, mancano ancora i lavori di finitura all’interno che saranno eseguiti nella primavera 1939. In primavera i lavori riprendono con maggior lena e a giugno 1939 tutto è pronto per la festa di inaugurazione. II Consiglio decide di dedicare l’opera a ricordo di Onelio Amprimo, un giovane socio, frequentatore del gruppo sciatori, morto militare in Africa Orientale. Nel Settembre del 1944 il rifugio, che serve come base ai partigiani che operano nella zona, viene bruciato dai nazi­fascisti durante un rastrellamento. Il lavoro di decine e decine di soci che vi dedicarono anni del loro tempo libero va in fumo; restano i muri in pietra e spezzoni di travi annerite a ricordare la tragedia della guerra. Dopo la lunga sosta nelle attività e con il rifugio Amprimo distrutto, già nel 1945, nonostante le difficoltà economiche del periodo si iniziano i lavori di ricostruzione del rifugio con il concorso sia economico che lavorativo di tantissimi soci Ugetini di Bussoleno.

IN CAI BUSSOLENO FINO A OGGI

In estate si organizza il primo accantonamento al Cervetto (iniziativa che avrà grande successo e un seguito negli anni successivi) ed in questo modo, oltre ad alcune escursioni nella zona, si iniziano i lavori di ampliamento che verranno ultimati l’anno successivo con la posa del tetto in lastre di eternit e l’illuminazione tramite un generatore a benzina. Il 1947 è l’anno dell’ampliamento del rifugio. Nel decennio successivo il gruppo dirigente della sezione sarà impegnato per risolvere il grave dissesto finanziario venutosi a creare con l’indebitamento della sezione per ricostruire e ampliare il rifugio. Nel 1955 la locale sezione dell’UET si scioglie e confluisce nella sezione UGET portando numerosi soci e dirigenti di grandi capacità. Gli anni ’70 vedono un ricambio generazionale alla guida della sezione; un numeroso gruppo di giovani, formatosi soprattutto con l’alpinismo e lo sci, sostituisce alla guida della sezione gli artefici della costruzione e ricostruzione del rifugio. Sono gli anni dei primi corsi di alpinismo e delle gare di sci al Cervetto. Il ricambio generazionale prosegue e si completa negli anni ’80-‘90. Questi sono gli anni dello scontro ambientale per impedire la costruzione della strada al Cervetto, gli anni della ristrutturazione del rifugio Amprimo, della definizioni di programmi gite sempre più articolati e frequentati, dell’organizzazione dei primi corsi di Alpinismo, Scialpinismo e della gara di corsa in montagna al Cervetto. Negli anni 1996-1997 si procede ad un adeguamento impiantistico del rifugio. Il nuovo millennio vede la sezione in espansione con iscritti in ascesa e sempre più partecipanti alle iniziative, ma vede anche il Consiglio impegnato per promuovere un nuovo ricambio generazionale.

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