GIUSEPPE POGNANTE, MAESTRO DI PITTURA DI SUSA
SUSA – Giuseppe Pognante pittore, nacque nel 1894 vicino a Lione, a Saint Rambert. Figlio di poveri contadini emigrati, originari di Piossasco. In Francia aveva studiato e si era perfezionato per cinque anni alle Belle Arti, conseguendo un titolo equivalente alla nostra laurea in architettura. Era stato sostenuto e incoraggiato nel suo lavoro di giovane artista dal grande Édouard Herriot. Ma quando un anarchico italiano, Sante Caserio, attentò alla vita del presidente Sadi Carnet, l’ondata xenofoba antitaliana si abbattè anche sulla famiglia di Pognante. La drogheria del padre di Giuseppe venne saccheggiata e devastata. In fin di vita il padre chiese al figlio di non farsi mai naturalizzare francese. Così Pognante fece il soldato nel 3° Alpini, battaglione Exilles. E al ritorno dalla grande guerra sposò Rita Guglielmino, che fu la sua musa ispiratrice e compagna straordinaria di vita.
IL FASCISMO
Con l’avvento della dittatura fascista non potè impiegarsi come docente alle scuole professionali di Susa. Dove ci sarebbe stato il posto da insegnante di disegno, perché non aveva la tessera del Partito Nazionale Fascista. Grazie al cognato che gli pagò anche il viaggio, Giuseppe Pognante andò in Africa e al Liceo di Mogadiscio potè insegnare, vincendo il concorso. Anche lì incontrò ostacoli, sempre per la mancata iscrizione al partito, che gli antifascisti interpretavano come Per Necessità Famigliari. Dall’Africa tornò con l’ultimo piroscafo prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale. Ritornato in Italia finalmente riuscì ad insegnare, prima nelle professionali e poi alle medie di Susa.
A BARDONECCHIA
Spiega Giancarlo Sibille “Ma il periodo forse più bello e umanamente gratificante per lui fu quando, agli inizi degli anni cinquanta, mettendo a frutto studi precedenti e ricerche sul campo condotte nell’alta valle della Dora e nel Delfinato, con un gruppo di giovani fece rinascere a Bardonecchia la Scuola del Melezet. Morì a Susa nel 1985. La stilista astigiana Lida Laveroni Pognante, ha ereditato il patrimonio del suocero e, convintamente impegnata nella valorizzazione dell’esperienza pittorica di Pognante, ha realizzato un progetto lungamente caldeggiato dal marito Gino Pognante, figlio dell’artista: la donazione alla Città di Susa, a scopo museale, della casa natale nonché studio del maestro”.
IL PARCO
“Dell’insigne pittore Giuseppe Pognante conservo un vivo ricordo, essendo stato il mio insegnante di disegno, apprezzato per la sua spiccata propensione al dialogo con i propri allievi, durante il quale il suo animo vibrava nell’esaltare l’arte. Una lunga vita dedicata alla pittura che riproduce le esperienze africane ma soprattutto quelle legate alla nostra città espresse con un tratto di sublime poesia. È denso di suggestione il suo studio di via Francesco Rolando che frequentai da ragazzo per i miei primi apprendimenti al disegno. Fu il pittore di Susa, dei vicoli, mercatini, chiese, campanili, scorci panoramici suggestivi ed anche dei suoi personaggi caratteristici. Sono opere vivaci, ricche di poesia e di un incanto oggi purtroppo in gran parte perduto. La nostra città nel 2005 intitolò all’artista Giuseppe Pognante il parco giochi di via Berenfelz, omaggiando il maestro con un murale eseguito dagli studenti della locale al cui working team partecipai personalmente con i colleghi docenti Giovanni Perron e Claudia Rosa Brusin, sotto la dirigenza della dr.ssa Patrizia Borio” conclude Sibille.