GIAVENO – Enrico Maria Rosso, candidato alla Presidenza dell’Unione Industriale di Torino, si esprime sul futuro dell’Unione Industriale di Torino. “Fare squadra è un’espressione spesso rituale, essa diventa invece una necessità terribilmente concreta e urgente per il mondo dell’impresa torinese. Tutto è cambiato sotto i nostri occhi, talvolta contro la nostra volontà o più spesso con la nostra incomprensione. La globalizzazione si avvia a trovare una nuova grammatica e il territorio Deve ritrovare una nuova centralità: la dimensione “glocal”, con la competizione e integrazione fra locale e globale, impone di costruire una “casa dell’impresa” che sia insieme sistema e pungolo allo stesso. Oggi diventa fondamentale esprimere una squadra di forte rappresentanza industriale, più ampia per coinvolgere la maggior parte delle categorie e con esse porsi sempre più come interlocutore privilegiato verso il sistema istituzionale. Per far questo occorre una più forte e agile unità di intenti che dia forza e peso all’intero comparto“.
L’UNIONE INDUSTRIALE DI TORINO SI RIPRENDA QUELLO CHE HA RAPPRESENTATO UN TEMPO
“Serve “disruption” specialmente in momenti di grave crisi come questa, dobbiamo andare verso scelte anche impopolari ma condivise da una platea ampia di imprenditori. E’ ora di giocare una partita diversa, e ritornare a quello che il “Sistema Imprenditoriale Torino” ha rappresentato nella storia. Mi piace ricordare che fu proprio la “Confederazione dell’Industria Italiana” nata a Torino in Piazza Statuto 110 anni fa a essere il fulcro della crescita economica del Paese. Valori profondi che hanno visto la nostra città essere punto nevralgico di una parte della Storia del nostro paese. Questo vorrei trasmettere a tutti gli imprenditori e agli Amministratori. Riprendiamoci una “rappresentanza forte” cominciando dalla nostra Regione. Non sarà un percorso breve, tutt’altro. Sarà accidentato e carico di ostacoli, come sempre accade nella vita d’impresa. Ma sarà una sfida degna di essere affrontata avendo sulle nostre spalle l’orgoglio di una storia secolare che ha saputo intrecciare, nei momenti più alti, il destino di Torino con i destini della Nazione“. Conclude Enrico Maria Rosso.
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