Movimento No Tav: grande partecipazione alla fiaccolata per Nicoletta Dosio

Fiaccolata NoTavFiaccolata NoTav

BUSSOLENO – In migliaia hanno partecipato alla fiaccolata organizzata dal Movimento NoTav per sostenere Nicoletta Dosio. La Dosio si trova nel carcere della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino per scontare un anno di reclusione. La militante NoTav, 73 anni, ĆØ stata condannata in via definitiva insieme ad altri undici attivisti per una mobilitazione in Valsusa del 2012. La professoressa Nicoletta Dosio, si era rifiutata nei mesi scorsi di richiedere misure alternative al carcere. Lā€™ordine dā€™arresto, oggi confermato, era stato inizialmente sospeso.

IL FATTO

Quattrocento NoTav arrivarono alĀ pedaggio di AviglianaĀ e alzarono le sbarre del casello. Poi dopo una mezzā€™ora se ne andarono. Unā€™azione che aveva permesso ad altri manifestanti di salire, non era la prima volta, sulle rampe dellā€™uscita di Chianocco. Dopo aver rimosso i new jersey, i NoTav avevano lasciato lo svincolo di Chianocco per marciare in corteo verso Bussoleno. I manifestanti avevano poi distribuito agli automobilisti un volantino dal titolo: ā€œOggi paga Montiā€. Nel testo. ā€œI caselli dellā€™autostrada sono gratuiti facciamo viaggiare voi senza pagare. Allo stesso tempo danneggiamo gli interessi della societĆ  che gestisce questa autostrada: la Sitaf. Eā€™ proprietaria dei terreni dove sorge il fortino del TAV di Chiomonte e ha piĆ¹ volte riservato alle truppe dā€™occupazione, in questi mesi, lā€™utilizzo esclusivo di questā€™autostrada”.

DAL MOVIMENTO

Scrivo dal Movimento NoTav. “Chi invoca la grazia per Nicoletta Dosio sappiamo che lo fa spinto dalle migliori ragioni, dalla speranza che il potere possa finalmente riconoscere un errore. Grande come queste montagne, e da qui partire per chiudere una vicenda che pare senza tempo. Chi scrive pensa che perĆ² non sia questa la strada giusta, la grazia non la vuole Nicoletta, e non la chiederĆ  per se stessa, perchĆ© non il punto non ĆØ risolvere la sua situazione attuale. Quella di riconoscere come in tutti questi anni procura, questura e tribunali abbiano giocato una partita politica, delegati dallo stato. Noi vogliamo che si dica che il Tav ĆØ unā€™opera inutile, devastante e che tutti vengano liberati e la valle venga smilitarizzata. Non ĆØ pretendere troppo, ma il giusto. LibertĆ  per tutti e tutte, siamo solo allā€™inizio di questa lotta“.

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