Digitalizzazione: il digital divide, è una grande emergenza dell’Italia

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ROMA – Digitalizzazione: il digital divide, è una grande emergenza dell’Italia (Uncem).

DIGITALIZZAZIONE: IL DIGITAL DIVIDE

Uncem lo denuncia da dieci anni. 3800 le segnalazioni di territori italiani senza segnali mobili per telefonare e mandare messaggi o navigare sul proprio smartphone. Non si vede in troppe aree la tv e gran parte del territorio montano italiano naviga ancora in internet a velocità non adeguate e in linea con gli altri Paesi UE, oltre che molto più basse rispetto alle zone urbane – nonostante l’efficace FWA e una banda ultralarga che sta arrivando drammaticamente troppo lentamente sui territori, spaccando strade e senza poi entrare nelle case, restando nei tombini e non dando connettività vera. Svegliamo i piani BUL. Italia 1Giga e Italia 5G sono importantissimi. Costruiamoli. Lo abbiamo capito nel corso della pandemia, tra telelavoro e dad, call e zoom: le linee wi.fi, FWA, sono fondamentali in montagna, per navigare, lavorare, fare intrattenimento, vedere la tv. Ma le sperequazioni emergono oggi ancora con forza. Sul 5G e sul 6G non vogliamo rimanere nel “piccolo mondo antico”. I Comuni che dicono NO sbagliano profondamente. Uncem non appoggia quegli Enti. Si convertano. Uncem vuole nuovi segnali, vuole 4G, 5G e 6G – quando ci sarà. Vogliamo ovunque il 5G.

È UNA GRANDE EMERGENZA DELL’ITALIA

Lo deve volere anche la Rai con noi. 5G che porti diritti di cittadinanza, servizi. Vogliamo innovazione e digitalizzazione. Troppe risorse del PNRR sono state spese non efficacemente per dare servizi nelle PA e anche nei Comuni, mandando fuori giri il mercato, facendo crescere i costi da parte dei fornitori agli Enti locali: c’è ancora tempo per migliorare, puntando su intelligenza artificiale, smart factory, makers, fab lab, imprese e scuole avanzate, con aule immersive e strumenti finanziati dal PNRR in accordo con gli Enti locali. Non basta rifare siti internet e avere i dati in cloud senza cybersecurity che generiamo anche “formandoci”, con il servizio pubblico. Con Rai possiamo fare un lavoro congiunto per portare infrastrutture di rete e soprattutto una nuova digitalizzazione, nuove competenze e piattaforme. Formazione, racconto sul piccolo schermo del cambiamento. Educazione al nuovo. Combattiamo anche sul piccolo schermo le fake news sul 5G. Dobbiamo vincere insieme quelle sperequazioni che diventano disuguaglianze. Diversi “segnali” per territori migliori e più uniti. Migliori piattaforme di diffusione, studiate ad hoc con l’obiettivo di superare il divario digitale territoriale. Lavoriamoci.

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