Diario da Roma: circa 8000 nuovi disoccupati in Piemonte nel settore montagna

Diario da Roma
ROMA – Diario da Roma: soltanto nella mia Regione, il Piemonte, il decreto Conte del 17 maggio provocherà, in assenza di uno specifico emendamento, circa 8000 nuovi disoccupati. Si tratta degli addetti, circa 800, ai 53 impianti di risalita nelle vallate che ospitano la stagione sciistica in inverno ma diventano un polo di forte richiamo per le famiglie che amano la montagna in estate. Il lockdown degli impianti di risalita è qualcosa di semplicemente ridicolo per la semplice ragione che gli impianti moderni e ultraveloci consentono di ospitare anche uno o due ospiti per cabina senza creare attese o intasamenti nelle stazioni di partenza o di arrivo.
Il blocco reiterato degli impianti ha pesanti ricadute sull’indotto, dagli alberghi ai bar, dai gestori dei rifugi al commercio e la stima della perdita dei posti di lavoro è destinata a moltiplicarsi per 10, coinvolgendo potenzialmente 8000 lavoratori. Per questi motivi il governo deve tornare sui suoi passi ed emendare l’art. 1, punto 1, lettera H per evitare danni incalcolabili al turismo alpino estivo. Se Conte pensa di rilanciare l’economia creando nuova disoccupazione forse ha sbagliato qualche calcolo.

RILANCIO PIEMONTE

Il presidente Conte deve sbrigarsi a cambiare narrazione, e soprattutto strategia economica. Quella attuale fa a pugni con la realtà quotidiana. In Piemonte il 77% delle piccole imprese non ha visto il becco di un euro di quella montagna di soldi annunciata da Conte. Un annuncio, un semplice “flatus vocis” seguito dal nulla. Il Pil della mia regione è crollato del 4,7% nel primo trimestre e tutti gli operatori economici si aspettano il peggio per il prossimo trimestre. Insomma il dl rilancio si sta rivelando un dl “ammazza-imprese.
I soldi dati a pioggia si sono risolti nella nebulizzazione delle poche risorse con il risultato di dare poco a tutti, cioè niente a nessuno e le imprese, quelle che creano lavoro vero e non assistenza, rischiano di pagare il conto della demagogia del governo. Conte è il responsabile, ben oltre l’emergenza pandemica, della distruzione di migliaia di posti di lavoro a causa di scelte profondamente sbagliate: si è scelta la via grillina dell’assistenzialismo di Stato a danno di una politica vera di rilancio economico e ripresa industriale. Se solo si pensa ai sovracosti sanitari delle imprese vengono i brividi: il governo ha stanziato 50 milioni, finiti in un batter di ciglio, lasciando a bocca asciutta il 90% delle imprese, pur di non accedere ai 37 miliardi del Mes che avrebbero consentito di dare un sostegno economico vero. Tanta miopia verrà pagata dagli italiani di oggi e soprattutto da quelli di domani.

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